MONDO
La transizione a Washington
Obama, l'ultima intervista alla Cbs: Lascio un Paese migliore ma non ho sconfitto chi vuole dividere
Per la dodicesima volta in 10 anni il Presidente parla con Steve Kroft di 60 Minutes. Un ultimo colloquio per fare il bilancio di due mandati alla Casa Bianca prima di lasciarla a Donald Trump
Poi si sa è finita come è finita e per Obama è tempo di lasciare Washington a un successore che più diverso non potrebbe essere. Ma prima di uscire di scena Obama si racconta e tira le somme di 8 anni di lavoro.
Obama e Netanyahu, un rapporto difficile
L'astensione americana che ha permesso l'approvazione della risoluzione Onu contro gli insediamenti ebraici "non ha causato una forte rottura nei rapporti fra Stati Uniti e Israele". Barack Obama rivendica la scelta dell'astensione, ricordando che non è la prima volta che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è arrabbiato con lui.
"Non penso che abbia causato una forte rottura nei rapporti fra Stati Uniti e Israele. Se si vuole dire che il primo ministro Netanyahu si è arrabbiato, lo ha fatto varie volte durante la mia presidenza, per l'accordo sull'Iran e le nostre obiezioni agli insediamenti. Quindi questa non è stata una cosa nuova. E malgrado tutto il chiasso, la cooperazione militare e di intelligence è proseguita". Obama ha spiegato di ritenere "un problema" per gli interessi nazionali sia americani che israeliani che il conflitto fra Israele e i palestinesi vada sempre "peggio", aggiungendo che gli insediamenti "contribuiscono" a questo stato di cose. "Gli Stati Uniti, per il loro impegno nella ragione e perchè si occupano così tanto di Israele, penso che abbiano un legittimo interesse a dire ad un amico: qui c'è un problema. E non è che non lo abbiamo mai detto. Lo diciamo da otto anni. E non sembra che ci abbiamo dato molto ascolto", ha affermato Obama.