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ECONOMIA

Presentato il rapporto "Come va la vita?

Ocse: coronavirus pericolosa minaccia per quasi la metà dei Paesi industrializzati

Gurria: a rischio non c'è solo la salute, effetti economici già visibili. In Italia quasi il 14% della popolazione in povertà relativa, più della media Ocse. I precari sono i più esposti alle conseguenze della paralisi lavorativa

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Quasi la metà della popolazione nei Paesi industrializzati vive in una situazione economica di precarietà: a quanti sono già in povertà relativa si aggiungono coloro che sono finanziariamente vulnerabili e cui basta poco per precipitare nella povertà, e le ricadute dell'epidemia di coronavirus possono peggiorare ancora il quadro.

E' l'allarme lanciato dal segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, alla presentazione del rapporto 'Come va la vita?', che esamina il livello di benessere delle persone che vivono nei 36 Paesi industrializzati.

Coronavirus e lavoro precario
Gurria ha sottolineato che l' epidemia di coronavirus "non colpisce solo la salute delle persone, ma anche la loro vita sociale. E questo è vero soprattutto per chi ha un lavoro precario, con scarse reti di sicurezza che possano proteggerli nel caso non possano andare al lavoro".  In base allo studio Ocse,  il 36% delle famiglie nell'area è insicura finanziariamente e rischia di cadere in povertà se per tre mesi non ha reddito.

Italia, 14% in povertà e 27% a rischio
Dal rapporto Ocse sul benessere, concentrato quest'anno sulle "profonde disparità " che pesano sulle società  contemporanee emerge che quasi il 14% della popolazione italiana vive in una situazione di relativa povertà e il 27%, rischia invece di finire in povertà se dovesse perdere tre mesi consecutivi di stipendio, meno della media Ocse che è, infatti, del 36%.

Per quanto riguarda la povertà relativa, invece, raggiunge quasi il 12% della popolazione dei Paesi avanzati, ma l'Italia ha un'incidenza peggiore della media, al 13,7%, prosegue l'organismo con sede a Parigi. 

Il paradosso della pandemia
L'espandersi del coronavirus "ci mostra come il rischio possa diffondersi rapidamente nel nostro mondo globalizzato e come sia importante avere un sistema sanitario che funziona bene quando questo rischio colpisce", ha detto Gurria alla presentazione del rapporto, da cui emerge un miglioramento in media del benessere della popolazione dei Paesi avanzati rispetto al 2010.

"E' un paradosso che noi si presenti questo rapporto in un momento in cui la comunità mondiale si confronta con il rischio, le incertezze e la paura di una pandemia - ha anche sottolineato Gurria -. Il Covid 19 ci rivela l'importanza della salute e delle politiche per la sanità per il benessere delle persone. Ci ricorda anche la complessità dell'economia e la vulnerabilità di un mondo molto interconnesso'

L'impatto economico sul lavoro
Gli impatti economici del coronavirus, rileva Gurria, "stanno già iniziando a prendere piede, verranno influenzati anche i redditi e i mezzi di sussistenza delle persone", sottolineando che questo è "particolarmente vero per coloro che svolgono lavori precari con poche reti di sicurezza", che avranno grosse difficoltà "se non potranno andare al lavoro",  ha aggiunto il segretario generale dell'Ocse, concludendo che il punto chiave, anche sul coronavirus, è "la cooperazione multinazionale". 
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