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Non è esclusa una nuova candidatura, potrebbe essere Los Angeles
Olimpiadi 2024: Boston si tira fuori, ma gli Usa valutano altre opzioni
Le tensioni sono emerse chiaramente nelle ultime ore, con la convocazione di una conferenza stampa a sorpresa e dai toni duri del sindaco di Boston, Martin Walsh. Senza mezzi termini Walsh ha 'denunciato' le pressioni dell'Usoc affinché firmasse un contratto con cui si impegnava a portare avanti la candidatura. "Non firmerò un accordo per ospitare i Giochi se non avrò garanzie che i miei cittadini non dovranno firmare il conto finale, mi rifiuto di ipotecare il futuro della citta"' ha detto Walsh, precisando di voler conoscere, prima di impegnarsi, i dettagli finanziari per i Giochi.
La candidatura di Boston non è decollata fin dall'inizio, con i cittadini scettici e la mancanza di un appoggio formale da parte di alcuni politici chiave, fra i quali il governatore Charlie Baker che non ha appoggiato l'iniziativa in attesa del rapporto della società di consulenza sull'impatto e sui costi, rapporto che non arriverà prima del mese prossimo. Con l'addio di Boston gli Stati Uniti hanno poco tempo per decidere se candidare un'altra città: se l'Usoc decidesse di perseguire questa strada l'ipotesi più probabile è quella di Los Angeles, che ha già ospitato i Giochi in due occasioni. Gli Stati Uniti non ospitano Giochi Olimpici da Atlanta 1996 e le Olimpiadi invernali da Salt Lake City nel 2002. Il molto tempo trascorso e i migliorati rapporti dell'Usoc con i partner internazionali sembravano favorire gli Usa per la conquista dei Giochi 2024.