POLITICA
Assemblea Sinistradem
Orlando: "Voglio ricostruire il partito. Sbagliato rendere congresso altro referendum su Renzi"
Il ministro della Giustizia avverte: "Consenso costruito su populismo rende prigioniero. Non cavalcherò la progressiva antipatia che si è costituita nella società italiana contro l'integrazione europea"
Sul congresso Orlando spiega: "Credo che sia sbagliato cercare di rendere anche questo congresso un referendum su Renzi. Non lo ha fatto Renzi ma Michele Emiliano. Così non abbiamo alcuna prospettiva politica". Infine il ministro della giustizia dice: "So benissimo che è premiato in questo momento chi utilizza le parole dei populisti, io non farò mai questo perché il consenso costruito così è un veleno che ti rende prigioniero. Vorrei nelle condizioni date che la nostra comunità fosse definita da un progetto e non da una proposta di distruzione. Non chiederò voti contro ma voti per. Non cavalcherò la progressiva antipatia che si è costituita nella società italiana contro l'integrazione europea. Voglio ricostruire il partito".
Un sostegno ad Andrea Orlando, in corsa per la segreteria Pd, arriva da Gianni Cuperlo: "E' la figura oggi capace di mettere in sicurezza il progetto del Pd, è un punto di equilibrio", afferma proponendo all'assemblea di sostenere al congresso democratico la candidatura del ministro Andrea Orlando: "La stagione alle nostre spalle si sta consumando - continua - e l'alternativa a quella leadership si compirà". poi aggiunge: "Non credo al vantaggio di Matteo Renzi nella corsa alla segreteria del Partito democratico. Io vedo un'altra pellicola, è stato scelto un racconto sbagliato".
Per Cuperlo "serve un cambio di passo, di stagione. La mia non è ostilità verso una persona - ha chiarito - ma serve una svolta perché questo non è più un Paese stabile". L'esponente della sinistra Pd ha sollecitato a "tornare in asse, tornare in sintonia con il mondo di fuori. Ma per far questo serve una gigantesca opera di ricostruzione" e "il problema non è solo chi sta al timone ma la rotta che si decide di prendere".
Quello che serve oggi per Cuperlo "è dare una risposta a un mondo guasto, una risposta che non verrà certo da una gita in California". Certo, ha aggiunto, la rottura all'interno del Pd "è stato un errore, è una sconfitta" anche se sullo sfondo di quanto accaduto "c'è una classe dirigente inadeguata, incapace di capire. Insomma - ha concluso - dobbiamo costruire un'alternativa, una leadership dopo la sconfitta nelle urne e la grande distanza del linguaggio fino ad oggi utilizzato".