ECONOMIA
Il ministro dell'Economia a Venezia
Padoan: "Spread sotto 90? I mercati apprezzano nostra politica"
A margine di un convengno dell'Aspen Institute, il ministro commenta il forte calo dello spread sotto i 90 punti base. Sulla local tax: "Cerchiamo di introdurla in modo conveniente"
Venezia
La soddisfazione è evidente. Quella del ministro Padoan quando a Venezia, a margine di un convegno organizzato dall'Aspen Institute, i giornalisti gli hanno chiesto un commento sullo spread tra i btp decennali e quelli tdeschi che ieri è sceso sotto i 90 punti base, per la prima volta da aprile 2010. "Significa che i mercati riconoscono la validità delle politiche del governo - ha risposto il titolare dell'Economia - e che ora bisogna intensificare ed accelerare".
Ieri, infatti, il rendimento dei titoli decennali si è attestato all'1,32%, dopo un nuovo minimo storico dell'1,26%. Causa di ciò, oltre alle politiche del governo di cui ha parlato Padoan, anche l'avvio del Quantitative Easing della Bce. Al lavoro soprattutto le banche centrali nazionali. Partendo il 9 marzo e dovendo comunque assicurare 60 miliardi di acquisti mensili, è probabile che anche queste inizino a darsi da fare subito. Lo faranno con una serie di accortezze, prima fra tutte l'obbligo per Bce e istituti nazionali di essere "market neutral": non distorcere la formazione naturale dei prezzi. La Bce sorveglierà con occhio attento gli istituti nazionali con un monitoraggio continuo: per far sì che vengano rispettate le quote pari al capitale di ciascun paese nella Bce (l'Italia è vicina al 18% che corrisponderebbe a circa 140 miliardi di titoli da comprare), che la composizione del Qe, fra titoli pubblici e non, sia quella giusta, per verificare che tutto funzioni a dovere. E gli esperti delle 'market operations' lavoreranno a stretto contatto con il direttorato 'economics', quello responsabile dell'analisi, oltre che con gli esperti legali.
Per quanto riguarda, invece, la local tax di cui oggi ha parlato anche la Cgia di Mestre e secondo cui comporterebbe un gettito unico nelle casse dei comuni di 26 miliardi, il ministro Padoan ha detto che prima è necessario "introdurla, poi vedremo di fissarla perché sia conveniente per tutti".
Ieri, infatti, il rendimento dei titoli decennali si è attestato all'1,32%, dopo un nuovo minimo storico dell'1,26%. Causa di ciò, oltre alle politiche del governo di cui ha parlato Padoan, anche l'avvio del Quantitative Easing della Bce. Al lavoro soprattutto le banche centrali nazionali. Partendo il 9 marzo e dovendo comunque assicurare 60 miliardi di acquisti mensili, è probabile che anche queste inizino a darsi da fare subito. Lo faranno con una serie di accortezze, prima fra tutte l'obbligo per Bce e istituti nazionali di essere "market neutral": non distorcere la formazione naturale dei prezzi. La Bce sorveglierà con occhio attento gli istituti nazionali con un monitoraggio continuo: per far sì che vengano rispettate le quote pari al capitale di ciascun paese nella Bce (l'Italia è vicina al 18% che corrisponderebbe a circa 140 miliardi di titoli da comprare), che la composizione del Qe, fra titoli pubblici e non, sia quella giusta, per verificare che tutto funzioni a dovere. E gli esperti delle 'market operations' lavoreranno a stretto contatto con il direttorato 'economics', quello responsabile dell'analisi, oltre che con gli esperti legali.
Per quanto riguarda, invece, la local tax di cui oggi ha parlato anche la Cgia di Mestre e secondo cui comporterebbe un gettito unico nelle casse dei comuni di 26 miliardi, il ministro Padoan ha detto che prima è necessario "introdurla, poi vedremo di fissarla perché sia conveniente per tutti".