MONDO
L'Angelus in piazza San Pietro
Papa Francesco: "La guerra è una pazzia. L'umanità non ha ancora imparato la lezione"
Il Pontefice ha anche pronunciato un appello per la pacificazione nella Repubblica Centrafricana e per la "protezione della popolazione civile colpita dal conflitto in corso", incoraggiando la missione dell'Onu che parte domani
Città del Vaticano
La guerra è "una pazzia" della quale "l'umanità non ha ancora imparato la lezione". Lo ha detto Papa Francesco dopo l'Angelus in Piazza San Pietro, all'indomani della visita a Redipuglia in Friuli Venezia Giulia. Dopo la Prima Guerra mondiale, ha ricordato, "ce n'è stata un'altra mondiale e tante altre sono in corso". "Invito tutti a guardare Gesù crocifisso per capire che l'odio e il male vengono sconfitti con il perdono e il bene, per capire che la risposta della guerra fa solo aumentare il male e la morte".
Commozione e preghiere per fratelli perseguitati e uccisi
"Pensiamo con commozione a tanti nostri fratelli e sorelle che sono perseguitati e uccisi a causa della loro fedeltà a Cristo". Lo ha chiesto Bergoglio ai fedeli radunati per l'Angelus. Il Pontefice non ha citato gli ostaggi decapitati dai miliziani dell'Isis, ma ha osservato che persecuzioni e uccisioni si verificano "specialmente là dove la libertà religiosa non è ancora garantita o pienamente realizzata". Secondo Bergoglio, "questo accade però anche in Paesi e ambienti che in linea di principio tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove concretamente i credenti, e specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni". I cristiani perseguitati - come ha ricordato in diverse occasioni lo stesso Pontefice - sono infatti oggi più numerosi che in altre epoche. Nell'odierna festa dell'Esaltazione della Croce "li ricordiamo e preghiamo in modo particolare per loro", ha esortato Francesco.
La Croce non è il fallimento di Gesù, ma la sua vittoria
"Qualche persona non cristiana potrebbe domandarci: perché 'esaltare' la croce?". E' la domanda che si è fatto Papa Francesco, parlando ai fedeli all'Angelus. "Possiamo rispondere che noi non esaltiamo una croce qualsiasi, o tutte le croci: esaltiamo la Croce di Gesù, perché in essa si è rivelato al massimo l'amore di Dio per l'umanita'", ha spiegato. "Perché è stata necessaria la Croce? - ha quindi proseguito - A causa della gravità del male che ci teneva schiavi. La Croce di Gesù esprime tutt'e due le cose: tutta la forza negativa del male, e tutta la mite onnipotenza della misericordia di Dio". Secondo il Pontefice, "la Croce sembra decretare il fallimento di Gesù, ma in realta' segna la sua vittoria". E "proprio perché era il Figlio di Dio - ha osservato - Gesù stava lì, sulla croce, fedele fino alla fine al disegno d'amore del Padre". "Che cosa vediamo, dunque, quando volgiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù è stato inchiodato? - ha detto ancora Papa Bergoglio - Contempliamo il segno dell'amore infinito di Dio per ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza". "Da quella Croce - ha aggiunto - scaturisce la misericordia del Padre che abbraccia il mondo intero. Per mezzo della Croce di Cristo è vinto il maligno, è sconfitta la morte, ci è donata la vita, restituita la speranza. La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza!". "Ecco perché la Chiesa 'esalta' la santa Croce - ha concluso -, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce".
L'appello per la pacificazione nella Repubblica Centraficana
Papa Francesco ha anche pronunciato un appello per la pacificazione nella Repubblica Centrafricana e per la "protezione della popolazione civile colpita dal conflitto in corso", incoraggiando la missione dell'Onu che parte domani. "Quanto prima la violenza ceda il passo al dialogo - ha detto -; gli opposti schieramenti lascino da parte gli interessi particolari e si adoperino perché ogni cittadino, a qualsiasi etnia e religione appartenga, possa collaborare per l'edificazione del bene comune".
Il Papa affida alla Vergine le coppie che ha unito in matrimonio oggi
Prima dell'Angelus, Papa Francesco ha voluto affidare alla Vergine "in particolare le coppie di sposi che - ha detto - ho avuto la gioia di unire in matrimonio questa mattina, nella Basilica di San Pietro".
Commozione e preghiere per fratelli perseguitati e uccisi
"Pensiamo con commozione a tanti nostri fratelli e sorelle che sono perseguitati e uccisi a causa della loro fedeltà a Cristo". Lo ha chiesto Bergoglio ai fedeli radunati per l'Angelus. Il Pontefice non ha citato gli ostaggi decapitati dai miliziani dell'Isis, ma ha osservato che persecuzioni e uccisioni si verificano "specialmente là dove la libertà religiosa non è ancora garantita o pienamente realizzata". Secondo Bergoglio, "questo accade però anche in Paesi e ambienti che in linea di principio tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove concretamente i credenti, e specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni". I cristiani perseguitati - come ha ricordato in diverse occasioni lo stesso Pontefice - sono infatti oggi più numerosi che in altre epoche. Nell'odierna festa dell'Esaltazione della Croce "li ricordiamo e preghiamo in modo particolare per loro", ha esortato Francesco.
La Croce non è il fallimento di Gesù, ma la sua vittoria
"Qualche persona non cristiana potrebbe domandarci: perché 'esaltare' la croce?". E' la domanda che si è fatto Papa Francesco, parlando ai fedeli all'Angelus. "Possiamo rispondere che noi non esaltiamo una croce qualsiasi, o tutte le croci: esaltiamo la Croce di Gesù, perché in essa si è rivelato al massimo l'amore di Dio per l'umanita'", ha spiegato. "Perché è stata necessaria la Croce? - ha quindi proseguito - A causa della gravità del male che ci teneva schiavi. La Croce di Gesù esprime tutt'e due le cose: tutta la forza negativa del male, e tutta la mite onnipotenza della misericordia di Dio". Secondo il Pontefice, "la Croce sembra decretare il fallimento di Gesù, ma in realta' segna la sua vittoria". E "proprio perché era il Figlio di Dio - ha osservato - Gesù stava lì, sulla croce, fedele fino alla fine al disegno d'amore del Padre". "Che cosa vediamo, dunque, quando volgiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù è stato inchiodato? - ha detto ancora Papa Bergoglio - Contempliamo il segno dell'amore infinito di Dio per ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza". "Da quella Croce - ha aggiunto - scaturisce la misericordia del Padre che abbraccia il mondo intero. Per mezzo della Croce di Cristo è vinto il maligno, è sconfitta la morte, ci è donata la vita, restituita la speranza. La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza!". "Ecco perché la Chiesa 'esalta' la santa Croce - ha concluso -, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce".
L'appello per la pacificazione nella Repubblica Centraficana
Papa Francesco ha anche pronunciato un appello per la pacificazione nella Repubblica Centrafricana e per la "protezione della popolazione civile colpita dal conflitto in corso", incoraggiando la missione dell'Onu che parte domani. "Quanto prima la violenza ceda il passo al dialogo - ha detto -; gli opposti schieramenti lascino da parte gli interessi particolari e si adoperino perché ogni cittadino, a qualsiasi etnia e religione appartenga, possa collaborare per l'edificazione del bene comune".
Il Papa affida alla Vergine le coppie che ha unito in matrimonio oggi
Prima dell'Angelus, Papa Francesco ha voluto affidare alla Vergine "in particolare le coppie di sposi che - ha detto - ho avuto la gioia di unire in matrimonio questa mattina, nella Basilica di San Pietro".