MONDO
"Non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza"
Appello del papa per l'Ucraina: sostenere ogni tentativo di dialogo
"Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio. Per questo Gesù ha più volte ammonito i ricchi, perché è forte per loro il rischio di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo", ha detto Papa Francesco all'Angelus. Il Pontefice ha poi lanciato un'appello alla comunità internazionale affinchè tutte le parti si adoperino per una soluzione pacifica
Città del Vaticano
Papa Francesco ha lanciato oggi un "accorato appello" per l'Ucraina. "La comunità Internazionale - ha chiesto - sostenga ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia". "Vi chiedo - ha aggiunto rivolto ai 100 mila presenti in piazza San Pietro - di pregare per l'Ucraina che sta vivendo una situazione delicata, mentre auspico che tutte le parti si adoperino per una soluzione pacifica".
Non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza
Non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente. Così Papa Francesco prima della preghiera dell'Angelus in Piazza San Pietro. "Il sudario - ha aggiunto - non ha tasche, quindi è meglio condividere, perché noi portiamo in cielo solo quello che abbiamo condiviso con gli altri".
Le ricchezze siano al servizio solidarietà e sviluppo
"Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio. Per questo Gesù ha più volte ammonito i ricchi, perché è forte per loro il rischio di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo". Lo ha detto il Papa all'Angelus, spiegando che se invece si mette Dio al "primo" posto, "il suo amore conduce a condividere anche le ricchezze, a metterle al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi, anche recenti, nella storia della Chiesa".
"La strada che Gesù indica - ha detto il Papa all'Angelus - può sembrare poco realistica rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica, ma, se ci si pensa bene, ci riporta alla giusta scala di valori". "Per fare in modo che a nessuno manchi il pane, l'acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, - ha aggiunto - bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre e quindi fratelli tra di noi e ci comportiamo di conseguenza". Per spiegare le conseguenze del concetto di fraternità in quanto figli di Dio, papa Francesco ha ricordato di averle sottolineate anche nel Messaggio per la pace di quest'anno:"la via per la pace è la
fraternità", "questo andare insieme, condividere le cose insieme". Bergoglio è tornato su questo concetto anche nel dopo Angelus, quando ha ricordato che in questa settimana comincia la quaresima, "cammino del popolo di Dio verso la Pasqua, un cammino di conversione, di lotta contro il male con le armi della preghiera, del digiuno, della misericordia". "L'umanità - ha sottolineato - ha bisogno di giustizia, di riconciliazione,
di pace, e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte. Entriamo nella quaresima - ha esortato - in spirito di solidarietà con quanti, in questi tempi, sono più provati dall'indigenza e da conflitti violenti".
Non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza
Non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente. Così Papa Francesco prima della preghiera dell'Angelus in Piazza San Pietro. "Il sudario - ha aggiunto - non ha tasche, quindi è meglio condividere, perché noi portiamo in cielo solo quello che abbiamo condiviso con gli altri".
Le ricchezze siano al servizio solidarietà e sviluppo
"Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio. Per questo Gesù ha più volte ammonito i ricchi, perché è forte per loro il rischio di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo". Lo ha detto il Papa all'Angelus, spiegando che se invece si mette Dio al "primo" posto, "il suo amore conduce a condividere anche le ricchezze, a metterle al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi, anche recenti, nella storia della Chiesa".
"La strada che Gesù indica - ha detto il Papa all'Angelus - può sembrare poco realistica rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica, ma, se ci si pensa bene, ci riporta alla giusta scala di valori". "Per fare in modo che a nessuno manchi il pane, l'acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, - ha aggiunto - bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre e quindi fratelli tra di noi e ci comportiamo di conseguenza". Per spiegare le conseguenze del concetto di fraternità in quanto figli di Dio, papa Francesco ha ricordato di averle sottolineate anche nel Messaggio per la pace di quest'anno:"la via per la pace è la
fraternità", "questo andare insieme, condividere le cose insieme". Bergoglio è tornato su questo concetto anche nel dopo Angelus, quando ha ricordato che in questa settimana comincia la quaresima, "cammino del popolo di Dio verso la Pasqua, un cammino di conversione, di lotta contro il male con le armi della preghiera, del digiuno, della misericordia". "L'umanità - ha sottolineato - ha bisogno di giustizia, di riconciliazione,
di pace, e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte. Entriamo nella quaresima - ha esortato - in spirito di solidarietà con quanti, in questi tempi, sono più provati dall'indigenza e da conflitti violenti".