MONDO
Incontro con i 'pueri cantores'
Papa Francesco: “Le tv non raccontano il bene perché non attira pubblicità”
Città del Vaticano
“Nel mondo ci sono guerre e ingiustizie, dal Medio Oriente all'America latina, dall'Africa all'Ucraina, ma ci sono anche molte risorse, molti ‘santi nascosti’. Così ha risposto Papa Francesco a una delle domande rivoltegli nel corso dell’incontro in Vaticano con i ‘pueri cantores’, i cori di voci bianche che tradizionalmente accompagnano con il canto la liturgia nella Chiesa cattolica. “Il mondo rimarrà sempre come viene rappresentato ogni giorno nei notiziari in televisione?” aveva chiesto una ragazzina. "Il mondo può migliorare ma se ne deve parlare – ha risposto Francesco - Ci sono tante cose buone nel mondo e io mi domando, perché queste cose buone non si pubblicizzano, perché sembra che alla gente gli piace più vedere le cose cattive, o le brutte notizie, pensiamo all'africa, tante cose cattive, tante guerre, ma nell'Africa ci sono missionari, sacerdoti, suore che hanno lasciato tutta la vita lì, predicando il vangelo, in povertà".
Per il Papa "ci sono tante famiglie sante, tanti genitori che educano bene i figli, perché non si vede in televisione una famiglia che educa bene un figlio, perché c'è questa attrazione verso il male, sembra che piace di più guardare le cose brutte che le cose belle, le cose grandi. Il diavolo fa le sue, questo è vero, ma anche Dio fa delle sue, tanta gente santa, non solo nelle missioni: nel mondo, nel lavoro, nelle famiglie, tanti genitori, tante nonne e nonni, che portano avanti le malattie e i problemi, e questo non si vede in televisione, perché non ha rating, non ha pubblicità. Qui in Italia ho scoperto tante associazioni di uomini e donne che danno parte del loro tempo per assistere, accompagnare, essere badanti di ammalati: questo è buono, ma non si vede nella pubblicità".
Ma nell’incontro coi piccoli cantori ci sono stati anche momenti di divertimento come quando un bimbo ha chiesto al Papa cosa avrebbe voluto fare da grande: "Se vi dico la verità vi farò ridere. Quand'ero piccolo andavo spesso con la nonna e la mamma a fare la spesa. Non c'erano i supermarket, c'era il mercato per la strada con i banchi della verdura e del pesce. Un giorno a casa, a tavola, mi fecero questa domanda. Sapete cosa ho detto? Il macellaio. Perché il macellaio - ha spiegato - prendeva il coltello e faceva i pezzi. E' un'arte, mi piaceva guardarlo. Da piccolo pensavo che mi sarebbe piaciuto diventare macellaio. Poi ho cambiato idea”.
Il Pontefice è parso particolarmente a suo agio con i bimbi che lo hanno sommerso di domande anche sul canto: “Mi piace sentire cantare ma se lo facessi sembrerei un asino perché non so cantare e neppure so parlare bene perché ho un difetto nel modo di parlare, nella fonetica, ma mi piace tanto sentire cantare".
Per il Papa "ci sono tante famiglie sante, tanti genitori che educano bene i figli, perché non si vede in televisione una famiglia che educa bene un figlio, perché c'è questa attrazione verso il male, sembra che piace di più guardare le cose brutte che le cose belle, le cose grandi. Il diavolo fa le sue, questo è vero, ma anche Dio fa delle sue, tanta gente santa, non solo nelle missioni: nel mondo, nel lavoro, nelle famiglie, tanti genitori, tante nonne e nonni, che portano avanti le malattie e i problemi, e questo non si vede in televisione, perché non ha rating, non ha pubblicità. Qui in Italia ho scoperto tante associazioni di uomini e donne che danno parte del loro tempo per assistere, accompagnare, essere badanti di ammalati: questo è buono, ma non si vede nella pubblicità".
Ma nell’incontro coi piccoli cantori ci sono stati anche momenti di divertimento come quando un bimbo ha chiesto al Papa cosa avrebbe voluto fare da grande: "Se vi dico la verità vi farò ridere. Quand'ero piccolo andavo spesso con la nonna e la mamma a fare la spesa. Non c'erano i supermarket, c'era il mercato per la strada con i banchi della verdura e del pesce. Un giorno a casa, a tavola, mi fecero questa domanda. Sapete cosa ho detto? Il macellaio. Perché il macellaio - ha spiegato - prendeva il coltello e faceva i pezzi. E' un'arte, mi piaceva guardarlo. Da piccolo pensavo che mi sarebbe piaciuto diventare macellaio. Poi ho cambiato idea”.
Il Pontefice è parso particolarmente a suo agio con i bimbi che lo hanno sommerso di domande anche sul canto: “Mi piace sentire cantare ma se lo facessi sembrerei un asino perché non so cantare e neppure so parlare bene perché ho un difetto nel modo di parlare, nella fonetica, ma mi piace tanto sentire cantare".