MONDO
Papa: troppi cristiani perseguitati e uccisi in odio a Gesù
Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia pronunciata questa mattina alla Domus Santa Marta. "Penso - ha detto il Pontefice - ai nostri martiri, ai martiri dei nostri giorni, quegli uomini, donne, bambini che sono perseguitati, odiati, cacciati via dalle case, torturati, massacrati. E questa non è una cosa del passato: oggi succede questo. I nostri martiri, che finiscono la loro vita sotto l'autorità corrotta di gente che odia Gesù Cristo". "Ci farà bene pensare ai nostri martiri. Oggi - ha concluso - pensiamo a Paolo Miki (il primo gesuita giapponese, ndr), ucciso nel 1600, e pensiamo a quelli di oggi! Del 2015".
Il martire giapponese Paolo Miki, ricordato dal Papa, era impegnato nel dialogo con i buddhisti ed ottenne molte conversioni ma, si legge nella biografia scritta da un missionario francescano dell'epoca, "più efficaci della parola sono i suoi sentimenti affettuosi". Incappato in una prima persecuzione, fu arrestato nel dicembre 1596 a Osaka, trovò in carcere tre gesuiti e sei francescani missionari, con 17 giapponesi terziari di San Francesco. E insieme a loro venne crocifisso su un'altura presso Nagasaki. Prima di morire, tenne l'ultima predica, nella quale assicurò il suo perdono ai carnefici invitando tutti a seguire la fede in Cristo. Andando al supplizio, ripetè infine le parole di Gesù in croce: 'In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum'. Nel 1862 Pio IX lo proclamò santo. A San Paolo Miki si è ispirato Daniele Comboni, il grande vescovo missionario.
Intanto, in un breve colloquio con il quotidiano La Razon in Vaticano, Papa Francesco ha confermato ieri, a livello informale, che nel luglio di quest'anno visiterà la Bolivia, nell'ambito di un tour latino-americano che includerà anche il Paraguay e l'Ecuador.