MONDO
Pesa il timore degli attentati
Vaticano, diminuiscono fedeli a incontri col Papa
"Siamo tornati a cifre più normali" dopo quelle dei primi tempi del pontificato, commenta padre Lombardi
Neanche l'effetto Giubileo della Misericordia pare avere aumentato l'arrivo di pellegrini. Se, infatti, nel 2014 a dicembre ce n'erano stati 461.500, quest'anno sono stati 324mila. Lo si evince confrontando i dati dei due anni pubblicati dalla Prefettura della Casa Pontificia che si occupa dei biglietti e della registrazione dei partecipanti agli eventi.
A pesare sul calo delle presenze il minor numero di partecipanti all'Angelus, passati da 390mila a 150mila. Aumentate, invece, nettamente, le partecipazioni alle celebrazioni liturgiche: passate da 21mila a 108mila, bloccando così in parte il calo dei fedeli in Vaticano.
Il quadro si riferisce solo agli incontri in Vaticano e non comprende gli altri momenti vissuti dal Papa con grande partecipazione di fedeli: né le visite nella Diocesi di Roma, né quelle in Italia e tanto meno i grandi viaggi internazionali.
"Siamo tornati a cifre più normali" dopo quelle dei primi tempi del pontificato, commenta padre Lombardi, "quelle sì assolutamente straordinarie" per l'innegabile "effetto novità" di Papa Francesco. "Certo - aggiunge il Portavoce vaticano - il Papa non misura l'efficacia del suo Servizio" sul numero dei partecipanti agli incontri in Vaticano, anche se "le cifre di cui parliamo sono sempre molto elevate". "Certamente in questo anno ci sono stati meno eventi" di grande richiamo "a Roma, come l'anno scorso la canonizzazione dei due Papi o come nel 2013 il Conclave e l'elezione di Papa Francesco, abbiamo avuto sì alcune canonizzazioni", ma non paragonabili a quella di Wojtyla e Roncalli.
"In questi ultimi mesi poi - riflette il portavoce - il clima e le preoccupazioni" dopo gli attentati terroristici probabilmente hanno portato a "una certa diminuzione delle folle, date anche le misure di sicurezza", necessarie, ma che possono "aver scoraggiato". Inoltre, ricorda padre Lombardi, "questo Giubileo è impostato sulla diffusione nel mondo più che sulla concentrazione a Roma".