MONDO
Vaticano
Papa: abbandonare la logica dei favoritismi e del privilegio
Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio in San Pietro
"Colui che non era soggetto alla legge decise, per amore, di perdere ogni tipo di privilegio (privus legis) ed entrare attraverso il luogo meno atteso per liberare noi che, sì, eravamo sotto la legge", ha detto il Papa commentando la lettera di San Paolo ai Galati. "E la novità è che decise di farlo nella piccolezza e nella fragilità di un neonato; decise di avvicinarsi personalmente e nella sua carne abbracciare la nostra carne, nella sua debolezza abbracciare la nostra debolezza, nella sua piccolezza coprire la nostra. In Cristo Dio non si è mascherato da uomo, si è fatto uomo e ha condiviso in tutto la nostra condizione. Lungi dall'essere chiuso in uno stato di idea o di essenza astratta, ha voluto essere vicino a tutti quelli che si sentono perduti, mortificati, feriti, scoraggiati, sconsolati e intimiditi. Vicino a tutti quelli che nella loro carne portano il peso della lontananza e della solitudine, affinché il peccato, la vergogna, le ferite, lo sconforto, l'esclusione non abbiano l'ultima parola nella vita dei suoi figli".
"Abbiamo emarginato i giovani obbligandoli a mendicare lavoro"
"Abbiamo creato una cultura che, da una parte, idolatra la giovinezza cercando di renderla eterna, ma, paradossalmente, abbiamo condannato i nostri giovani a non avere uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati dalla vita pubblica obbligandoli a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono o che non permettono loro di proiettarsi in un domani", ha detto inoltre Papa Francesco. "Abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano loro di essere protagonisti attivi nella vita della nostra società. Ci aspettiamo da loro ed esigiamo che siano fermento di futuro, ma li discriminiamo e li 'condanniamo' a bussare a porte che per lo più rimangono chiuse", ha aggiunto. "Siamo invitati a non essere come il locandiere di Betlemme che davanti alla giovane coppia diceva: qui non c'è posto. Se vogliamo puntare a un futuro che sia degno di loro, potremo raggiungerlo solo scommettendo su una vera inclusione: quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale".
Nella Basilica c'era anche la sindaca di Roma Virginia Raggi: al termine, il Papa l'ha raggiunta e salutata.