MONDO
Viaggio in America Latina
Il Papa elogia i paraguaiani e la loro "democrazia non formale"
Ricorda guerre e dittature superate con coraggio da gente comune
Dopo un omaggio floreale da bimbi, ha benedetto le targhe commemorative della visita di Giovanni Paolo II nel Paese, dal 16 al 18 maggio 1988.
Il suo primo discorso pubblico in Paraguay lo ha tenuto davanti alle autorità e al Corpo diplomatico, nel Palazzo presidenziale di Asuncion, subito dopo aver una visita di cortesia al presidente Horacio Cortes.
Papa Bergoglio ha ricordato che il Paese ha superato guerre e dittature, affrontati con coraggio, anche grazie ai tanti "paraguaiani sconosciuti, veri protagonisti della vita del popolo".
"E voglio riconoscere con emozione e ammirazione - ha osservato il Pontefice - il ruolo svolto dalla donna paraguaiana in quei momenti drammatici della storia".
Avendo probabilmente in mente i dopoguerra della guerra contro Argentina, Brasile e Uruguay del 1867-1870 e della guerra del Chaco, che ha opposto il Paraguay alla Bolivia dal 1929 al 1935, e la dittatura di Alfredo Stroessner, che ha annientato i diritti dei paraguaiani da 1954 al 1989, il papa ha ricordato che "sulle loro spalle di madri, mogli e vedove hanno portato il peso più grande, sono state in grado di portare avanti le loro famiglie e il loro Paese, infondendo nelle nuove generazioni la speranza di un domani migliore".
"Mai più guerre tra fratelli, costruiamo insieme la pace", "la pace della vita quotidiana, a cui tutti partecipiamo, evitando gesti arroganti, parole offensive, atteggiamenti prepotenti, e promuovendo invece la comprensione, il dialogo e la collaborazione".
Per tutto questo, il papa latinoamericano considera il Paraguay capace di contrastare la "democrazia formale": "Già da alcuni anni, - ha commentato papa Bergoglio, - il Paraguay è impegnato nella costruzione di un progetto democratico solido e stabile. È giusto riconoscere con soddisfazione i molti progressi fatti su questa strada grazie allo sforzo di tutti, anche in mezzo a grandi difficoltà e incertezze".
"Vi incoraggio a continuare a lavorare con tutte le forze per consolidare le strutture e le istituzioni democratiche che rispondono alle giuste aspirazioni dei cittadini. La forma di governo adottata nella vostra Costituzione: 'democrazia rappresentativa, partecipativa e pluralista', basata sulla promozione e il rispetto dei diritti umani, - ha rimarcato - ci tiene lontano dalla tentazione della democrazia formale, che Aparecida definiva come quella che si accontentava di essere 'fondata sulla correttezza dei processi elettorali'".
Papa Bergoglio ha poi invitato a "potenziare il dialogo, specialmente nella attività pubblica", ricordato le "necessità dei poveri", e apprezzato gli sforzi del Paese "nel campo della educazione e della sanità", e assicurato "l'impegno e la collaborazione della Chiesa Cattolica nello sforzo comune di costruire una società equa e inclusiva, nella quale si possa vivere insieme in pace e armonia". Il contributo delle giovani democrazie latinoamericane alla costruzione di modelli sociali inclusivi, per la pace dei popoli e di tutto il mondo, è dunque emerso come tema di attenzione del Papa per la ultima tappa del viaggio in Sud America.