Guerra al terrore
Parigi, blitz a Saint Denis. Gli spari poi il boato:così si è fatta esplodere la donna kamikaze
Il blitz delle teste di cuoio francesi a Saint Denis è cominciato da poco. Le raffiche di armi automatiche si susseguono. Sono le 4.15, il sole non è ancora sorto. Improvvisamente, davanti agli agenti delle forze speciali, armati fino ai denti, compare una donna: capelli lunghi, biondi, e gilet esplosivo. Fa parte del gruppo di fuoco dei terroristi e le viene intimato con forza di deporre le armi e tenere bene in alto le mani. Un istante dopo c'è l'esplosione, e la donna diventa la prima 'kamikaze' nella storia a farsi saltare in aria in Francia, e nel cuore dell'Europa. La scena è stata descritta così da un testimone del blitz, un cinquantenne, Lofti, che ha sentito "un'esplosione fortissima. Molti vetri della strada sono andati in frantumi".
La kamikaze - che secondo alcune fonti si chiamava Hasna Aitboulahcen, 26 anni, ed era intercettata dalla polizia in quanto cugina della 'mente' del commando di Parigi, Abdelhamid Abaaoud - non è riuscita a compiere un vero e proprio attentato a sorpresa, ma il fatto che si sia fatta esplodere ha sorpreso comunque molti. Gli uomini del 'califfo' al Baghdadi ritengono infatti le donne quanto meno inadeguate per l'azione. Nelle fila dei terroristi palestinesi, o di quelli di al Qaida in Iraq o Afghanistan, o ancora tra quelle del Pkk turco, di Boko Haram in Nigeria, piuttosto che in quelle dei ceceni - dove sono tristemente famose come 'le vedove nere' dopo l'assalto nel teatro Dubrovka di Mosca - le attentatrici suicide non sono certo una rarità, ormai da decenni. La prima volta che una donna europea si è fatta saltare in aria risale invece al 2005: si chiamava Muriel Degauque, di Charleroi, in Belgio, 38 anni, convertita all'Islam. Degauque azionò però la sua cintura esplosiva in Iraq, a Baghdad, riuscendo ad uccidere soltanto se stessa e un soldato americano del convoglio che aveva preso di mira. E non militava certo tra le fila dell'Isis, che ancora era ben lungi dall'essere 'fondato'. In ogni caso, lo Stato islamico, sin dalla sua nascita, ha utilizzato le donne soprattutto come 'reclutatrici', per attirare attraverso il web potenziali combattenti in occidente, o possibili 'spose' per i mujaheddin. Difficile dire ora se il caso di Parigi possa segnare un cambio di strategia o indicare una maggiore autonomia da parte di una 'cellula' europea. Di certo però rende ancora più vasta la minaccia jihadista nel Vecchio Continente, poiché di fatto aumenta il 'serbatoio' dei possibili attentatori kamikaze.