POLITICA
L'ex premier: “Momento terribile per la politica italiana"
Patto del Nazareno in bilico, Berlusconi ai suoi: abbassare i toni, ma sia chiaro chi vuole rompere
Il leader di Forza Italia chiede al partito di evitare attacchi diretti a Renzi, ma vuole che non sia in dubbio chi è che non rispetta gli accordi. Toti: "Se il Pd ha deciso di romperli, lo dica apertamente"
Milano
Abbassare la tensione evitando attacchi diretti a Renzi, ma chiarezza su chi è che tradisce gli accordi. Sarebbero queste le indicazioni date ai suoi da Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia appare di umore nero anche durante la consueta visita al Milan, appuntamento fisso del venerdì dopo i servizi sociali. L'aver ascoltato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ripetere che il Pd è pronto ad andare avanti sulla legge elettorale anche senza Forza Italia non aiuta a stemperare la tensione.
"Momento terribile per la politica italiana"
“È un momento terribile per la politica italiana", dice Berlusconi ai microfoni di Milan Channel disegnando a tinte fosche una "situazione problematica non solo in Italia ma anche in Europa e nel resto del mondo. Guardate cosa è successo a Obama che è stato sconfitto alle elezioni di medio termine".
La strategia di Berlusconi
Per il leader di Forza Italia è difficile capire quale sia la strategia migliore da mettere in campo, soprattutto di fronte al muro che sembra aver sollevato il premier. L'unica mossa che al momento l'ex capo del governo ha deciso di adottare è stata la richiesta al partito di "abbassare" la tensione evitando attacchi diretti a Renzi, concentrandosi solo nel merito della questione: deve essere chiaro chi è che tradisce gli accordi - è il ragionamento - incalziamoli quindi sulle loro contraddizioni.
Toti: "Se il Pd ha deciso di rompere gli accordi presi, lo dica apertamente"
Non è un caso che il capogruppo al Senato Paolo Romani insista sull'impegno degli azzurri nel rispettare gli accordi: "Aspettiamo che il testo sia calendarizzato e poi affronteremo il confronto come si conviene". A dare manforte alla tesi del presidente dei senatori è anche un'altra fedelissima dell'ex premier come Deborah Bergamini: "Pacta sunt servanda. Eventuali altre modifiche devono essere condivise", scrive su Twitter mentre il consigliere di Fi Giovanni Toti fa un excursus di tutte le richieste di modifiche fatte dai Dem a Forza Italia: "Ben nove cambiamenti, mentre il nostro partito non ne ha proposto nemmeno uno. Ora - incalza - se il Pd ha deciso di rompere gli accordi presi, che prevedono la possibilità di modificare l'Italicum solo in modo condiviso, lo dica apertamente".
Ambasciatori azzurri al lavoro
L'idea di far saltare il patto del Nazareno continua ad essere per Berlusconi solo un’extrema ratio. Tanto che in queste ore prosegue il lavoro degli ambasciatori azzurri per tentare di raggiungere un'intesa che eviti la rottura definitiva. Un percorso ad ostacoli con diverse incognite. Una su tutte, il premio alla lista. Berlusconi non è mai stato del tutto contrario ma sa perfettamente che la proposta rischia di spaccare ancora di più i suoi parlamentari. In questo momento invece la necessità è quella di serrare i ranghi per evitare di “perdere peso” agli occhi di Palazzo Chigi. In prima linea per evitare la débâcle continua ad essere Denis Verdini. È lui l'uomo chiave della trattativa che insieme agli altri sponsor del patto del Nazareno continua a pressare Berlusconi affinché non chiuda la porta prima di andare a vedere tutte le carte. Ed è proprio su di lui che si concentrano i malumori maggiori di una parte di Forza Italia, compresi anche uomini vicini a Berlusconi. L'ipotesi però che l'ex capo del governo possa voltare le spalle al senatore toscano è alquanto improbabile soprattutto perché - spiegano diversi dirigenti azzurri - rompere con Verdini rappresenterebbe il tana libera tutti tra i parlamentari pronti ad unirsi alle truppe frondiste di Raffaele Fitto, che può contare oltre trenta tra deputati e senatori il cui numero però sembra destinato a salire nei prossimi giorni.
"Momento terribile per la politica italiana"
“È un momento terribile per la politica italiana", dice Berlusconi ai microfoni di Milan Channel disegnando a tinte fosche una "situazione problematica non solo in Italia ma anche in Europa e nel resto del mondo. Guardate cosa è successo a Obama che è stato sconfitto alle elezioni di medio termine".
La strategia di Berlusconi
Per il leader di Forza Italia è difficile capire quale sia la strategia migliore da mettere in campo, soprattutto di fronte al muro che sembra aver sollevato il premier. L'unica mossa che al momento l'ex capo del governo ha deciso di adottare è stata la richiesta al partito di "abbassare" la tensione evitando attacchi diretti a Renzi, concentrandosi solo nel merito della questione: deve essere chiaro chi è che tradisce gli accordi - è il ragionamento - incalziamoli quindi sulle loro contraddizioni.
Toti: "Se il Pd ha deciso di rompere gli accordi presi, lo dica apertamente"
Non è un caso che il capogruppo al Senato Paolo Romani insista sull'impegno degli azzurri nel rispettare gli accordi: "Aspettiamo che il testo sia calendarizzato e poi affronteremo il confronto come si conviene". A dare manforte alla tesi del presidente dei senatori è anche un'altra fedelissima dell'ex premier come Deborah Bergamini: "Pacta sunt servanda. Eventuali altre modifiche devono essere condivise", scrive su Twitter mentre il consigliere di Fi Giovanni Toti fa un excursus di tutte le richieste di modifiche fatte dai Dem a Forza Italia: "Ben nove cambiamenti, mentre il nostro partito non ne ha proposto nemmeno uno. Ora - incalza - se il Pd ha deciso di rompere gli accordi presi, che prevedono la possibilità di modificare l'Italicum solo in modo condiviso, lo dica apertamente".
Ambasciatori azzurri al lavoro
L'idea di far saltare il patto del Nazareno continua ad essere per Berlusconi solo un’extrema ratio. Tanto che in queste ore prosegue il lavoro degli ambasciatori azzurri per tentare di raggiungere un'intesa che eviti la rottura definitiva. Un percorso ad ostacoli con diverse incognite. Una su tutte, il premio alla lista. Berlusconi non è mai stato del tutto contrario ma sa perfettamente che la proposta rischia di spaccare ancora di più i suoi parlamentari. In questo momento invece la necessità è quella di serrare i ranghi per evitare di “perdere peso” agli occhi di Palazzo Chigi. In prima linea per evitare la débâcle continua ad essere Denis Verdini. È lui l'uomo chiave della trattativa che insieme agli altri sponsor del patto del Nazareno continua a pressare Berlusconi affinché non chiuda la porta prima di andare a vedere tutte le carte. Ed è proprio su di lui che si concentrano i malumori maggiori di una parte di Forza Italia, compresi anche uomini vicini a Berlusconi. L'ipotesi però che l'ex capo del governo possa voltare le spalle al senatore toscano è alquanto improbabile soprattutto perché - spiegano diversi dirigenti azzurri - rompere con Verdini rappresenterebbe il tana libera tutti tra i parlamentari pronti ad unirsi alle truppe frondiste di Raffaele Fitto, che può contare oltre trenta tra deputati e senatori il cui numero però sembra destinato a salire nei prossimi giorni.