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POLITICA

Tensioni democratiche

Pd, Cuperlo: "Pronto a dimettermi se Renzi lo vuole, ma non decide lui sulle riforme"

Il leader della minoranza Pd si dice pronto a "lasciare il Parlamento" ma assicura di "non lavorare alla caduta del governo, ma per buone riforme". Ieri lo scontro Delrio D'Alema, domenica l'Assemblea del Partito

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Due giorni fa in Commissione alla Camera la minoranza dem vota con le opposizione e manda "sotto" il governo sulla riforma del Senato. La maggioranza renziana perde la pazienza. Il premier: "Con la minoranza faremo i conti domenica in Assemblea. Sia chiaro, però, che se falliamo noi, arriva la troika".Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio rincara la dose: "Se la minoranza del Pd vuole andare a votare lo dica. Noi vogliamo continuare e arrivare fino al 2018". Replica l'ex premier Massimo D'Alema che definisce "stupefacenti le sue parole" e affonda: "Delrio dovrebbe sapere che le riforme costituzionali sono materia squisitamente parlamentare e che i deputati e i senatori hanno il diritto e il dovere di cercare di migliorare testi che restano contraddittori e mal congegnati malgrado il notevole impegno della relatrice".

Cuperlo: "Se Renzi vuole le mie dimissioni, me ne vado un minuto dopo"
Oggi, il leader della minoranza dem, Gianni Cuperlo, in un'intervista a Repubblica non usa mezzi termini. "Renzi vuole l'ubbidienza? Basta una parola. Per quanto mi riguarda se mi chiede di lasciare il mio posto di deputato, io un minuto dopo, mi dimetto e gli restituisco quello che evidentemente ritiene di sua proprietà".

Cuperlo si dice pronto a sostenere la riforma del Senato, pur precisando: "La responsabilità di rendere il testo più coerente io la sento e sarei preoccupato di parlamentari capaci solo di dire sì, a prescindere". Poi assicura: "Io non lavoro per far cadere il govenro, né per nuove elezioni. Lavoro perché si facciano buone riforme". 
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