MONDO
L'ex nunzio posto agli arresti domiciliari
Pedoflia, Wesolowski al processo rischia tra i 6 e i 7 anni di carcere
E' accusato di abusi su minori e possesso di materiale pedopornografico. Il direttore della Sala stampa vaticana, padre Lombardi, a proposito del provvedimento degli arresti domiciliari, ha commentato: "Intende evidentemente evitare la possibilità dell'allontanarsi e il possibile inquinamento delle prove"
Così il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "La legge da applicare non può essere quella 'nuova', in vigore dal 1° settembre del 2013 - spiega - perché i fatti addebitati all'imputato oggi conosciuti sono precedenti all'entrata in vigore di tale legge".
"Gli elementi di natura documentale e testimoniale su cui poggiano gli addebiti - aggiunge Lombardi - sono pervenuti al Promotore di Giustizia sia dagli atti del procedimento canonico già attuato presso la Congregazione della Dottrina della Fede, sia dalla documentazione giunta dalla Repubblica Dominicana".
Pericolo di fuga e inquinamento prove
Padre Lombardi sottolinea inoltre che il provvedimento degli arresti domiciliari, "con la conseguente limitazione dei contatti", "intende evidentemente evitare la possibilità dell'allontanarsi dell'imputato e il possibile inquinamento delle prove".
A processo entro l'anno o all'inizio del 2015
Il direttore della Sala stampa vaticana poi aggiunge: "Il promotore di giustizia, compiute le indagini ulteriori che riterrà necessarie e gli interrogatori opportuni dell'imputato assistito dal suo avvocato, potrà formulare al Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio. Qualora questa sia accettata inizierà il processo". "Si può prevedere - aggiunge - che tutto ciò richiederà alcuni mesi (ad esempio gli ultimi mesi di quest'anno e i primi del prossimo anno) prima dell'inizio del processo".
Wesolowski - ha specificato Padre Lombardi - "ha ricevuto un avvocato d'ufficio, ma può naturalmente esercitare il diritto di difesa tramite un avvocato di sua fiducia che può nominare".