ECONOMIA
Pensioni, governo e sindacati firmano verbale
Governo: rendere disponibili sei miliardi in tre anni
Nel verbale di cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l'Ape, l'intervento sui precoci e l'estensione e l'aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.
"Abbiamo concluso la fase di lavoro con i sindacati e siglato un verbale che è la sintesi di questo lavoro sulle tematiche della previdenza". Lo ha annunciato il ministro Poletti, al termine dell'incontro coi sindacati, precisando che "abbiamo rappresentato l'intenzione del Governo di rendere disponibili sei miliardi in tre anni. Questa previsione fa i conti con il quadro generale di finanza pubblica e siccome sono interventi strutturali, avremo una distribuzione che parte piu' bassa e cresce nel tempo".
"Uscita 41 anni per precoci in difficoltà"
Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l'uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose.
E' quanto si apprende da fonti sindacali presenti all'incontro al ministero del Lavoro. Sarebbe quindi questa la soluzione trovata per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età.
Assegno 'minimo' per accesso ad Ape
Per accedere all'Ape, l'anticipo pensionistico su base volontaria, bisognerà avere maturato una pensione "non inferiore a un certo limite". Il limite minimo non è stato ancora identificato.
Camusso: fatto buon lavoro ma ancora non finito
Sulle pensioni "si è fatto un buon lavoro, ma non è ancora concluso". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camuso, al termine del tavolo sulle pensioni, spiegando come, in particolare, sia risultata positiva la distinzione tra lavori, privilegiando nell'uscita chi ha svolto attività più faticose.
Furlan: dopo tanti anni un po' di giustizia
"Dopo tanti anni i pensionati vedono un po' di giustizia". Così il segretario generale della Cisl, Annamaria Forlan, al termine del tavolo al ministero del Lavoro. Questo, aggiunge, non significa che "ci accontentiamo: la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori". Quindi per Furlan "il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare", ma quello di oggi "è un buon risultato".
Barbagallo: 6 mld insufficienti, ma si prosegue
"I sei miliardi stanziati non sono sufficienti e non dimentichiamo gli esodati e il resto della piattaforma". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, spiegando che si è fatto "un buon lavoro" ma "non è finito" e "si guarda alla stanziamento con la lente rivolta alla fase successiva". Insomma, aggiunge, "la discussione continua".