MONDO
Firmato decreto per chiusura frontiere con la Russia
Ucraina, Poroshenko accelera: "Adesione a Ue nel 2020"
L'annuncio arriva a poche ore dalla conferenza stampa sull'atteso programma di riforme da attuare in sei anni. Nel suo intervento all'Onu Yatseniuk chiede all'Occidente di non revocare le sanzioni
Intanto dagli Usa il premier italiano Matteo Renzi, in qualità di presidente di turno dell'Unione Europea, auspica che l'Europa "inizi velocemente" il percorso che porterà alla revoca delle sanzioni contro Mosca. Ipotesi che il premier ucraino Yatseniuk cerca di scongiurare, tornando a chiedere fermezza all'Occidente almeno finché non viene ristabilita l'integrità del territorio ucraino.
Chiusura delle frontiere
Poroshenko ha firmato un decreto che autorizza il governo a chiudere temporaneamente le frontiere terrestri e marittime ai veicoli e alla persone provenienti dalla Russia. Una misura finalizzata a scongiurare l'invio di aiuti ai separatisti nell'est del paese e anche - si legge nel testo - " in caso di necessità, quella della chiusura temporanea dei passaggi al confine per altri mezzi di trasporto".
Yatseniuk: no a revoca sanzioni
Il primo ministro ucraino Arseni Yatseniuk ha esortato mercoledì sera l'Occidente a non togliere le sanzioni contro la Russia finché l'Ucraina non avrà ritrovato "l'integrità del suo territorio". "Chiediamo ai nostri partner di non togliere le sanzioni fino a quando l'Ucraina non avrà ripreso il controllo di tutto il territorio", ha detto davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, denunciando ancora una volta "l'invasione" russa nell'est del paese.
A breve incontro con Putin
Poroshenko e Putin si incontreranno "entro tre settimane" in un summit "multilaterale". Lo ha annunciato lo stesso Poroshenko in una conferenza stampa a Kiev. "Ci sono degli accordi preliminari a questo proposito - ha spiegato il presidente ucraino -, tutto dipenderà dai progressi nella messa in atto del piano di pace".
"Mosca non riconosca il voto dei separatisti"
Poroshenko ha dichiarato di sperare che Mosca, che ha appoggiato la ribellione in est Ucraina, non riconosca le elezioni presidenziali e legislative previste il 2 novembre nelle regione di Donetsk e Lugansk. "Né l'Ucraina, né la comunità internazionale, né, spero, la Russia riconosceranno le elezioni previste dalle istituzioni terroriste autoproclamate"
Poroshenko: "700 prigionieri in mano a separatisti"
Oltre 700 ucraini sono ancora nelle mani dei miliziani separatisti dopo i recenti scambi di prigionieri, ha poi detto Poroshenko, accusando i filorussi di non rispettare gli accordi per uno scambio di prigionieri "tutti contro tutti".