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ITALIA

L'ex premier accusato di corruzione e prostituzione minorile

Processo Ruby, a Milano via all'appello mentre Berlusconi è ai servizi sociali

E' cominciato questa mattina il processo d'appello sul caso Ruby, procedimento in cui l'ex premier è stato condannato in primo grado a 7 anni. In aula non c'è l'imputato, impegnato oggi ai servizi sociali, e non ci sono nemmeno i suoi storici avvocati indagati, insieme a Berlusconi, nell'indagine 'Ruby-ter' per l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari

Berlusconi ieri al processo Lavitola a Napoli
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E' cominciato a Milano il processo d’appello sul caso Ruby, processo in cui Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile. Riprese tv e foto vietate dalla corte dopo una breve Camera di Consiglio in cui si è però deciso che sarà permesso riprendere la sentenza.

In aula, a difendere l'ex premier, Franco Coppi e Filippo Dinacci. Per la prima volta il leader di Forza Italia deve fare a meno della difesa dei suoi storici avvocati storici Niccolò Ghedini e Piero Longo, entrambi indagati, insieme a Berlusconi, nella cosiddetta indagine 'Ruby-ter' per l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Indagati, cioè, perché secondo l’accusa avrebbero comprato le testimonianze di alcune ragazze nel procedimento di primo grado.

Oltre a non avere i suoi storici difensori, questo è il primo processo in cui l'ex premier si trova senza lo status di parlamentare, dopo la condanna definitiva per frode fiscale e il successivo affidamento ai servizi sociali. E mentre in aula magistrati e difensori sono alle prese con le prime mosse del secondo grado, Berlusconi si trova proprio a Cesano Boscone, dove è arrivato intorno alle 9.30 per le quattro ore settimanali di attività coi malati di Alzheimer. Secondo quanto stabilito dal tribunale di sorveglianza e dalla Corte d'appello, quello ai servizi sociali sarà un impegno "non ostativo": non potrà cioè essere invocato come legittimo impedimento. 

In aula, intanto, il giudice relatore Concetta Locurto ha ripercorso le fasi salienti dell'indagine che hanno portato alla condanna in primo grado per l'ex premier a sette anni di carcere. In particolare, il magistrato si è soffermato su quanto accadde la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 quando la minorenne Ruby venne portata in Questura per un furto a Milano e Berlusconi chiamò, per sollecitare il suo affidamento, l'allora consigliere regionale Nicole Minetti.

Il processo Ruby è uno di quelli al centro della contesa tra il procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e il suo aggiunto, Alfredo Robledo. Per questo motivo era stata ventilata l'ipotesi di chiedere il trasferimento del processo a Brescia. Ma l'avvocato Coppi ha smentito: "Non abbiamo preso in esame alcuna possibilità di un'istanza di rimessione". L'avvocato ha spiegato anche che Berlusconi verrà in aula "se la sua presenza sarà utile. Ogni volta che si muove ha un esercito appresso, se non è necessaria la sua presenza è inutile farlo venire con tutto il rispetto per la Corte".


E proprio nel giorno della riapertura del procedimento, Karima El Mahroug, alias 'Ruby', ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale”, quotidiano della famiglia Berlusconi, in cui scagiona l’ex premier.
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