ITALIA
Milano
Processo Ruby, in Appello chiesta la conferma dei 7 anni di reclusione per Berlusconi
Il sostituto pg De Petris: "La pena è severa, ma corretta tenendo conto anche della condanna Mediaset e del comportamento dell'imputato". La replica: "Bellissima difesa di una sentenza indifendibile"
De Petris, nel chiedere la conferma della condanna inflitta in primo grado, ha spiegato che non c'è "ragione alcuna" per concedere all'ex premier le attenuanti generiche, sia "per i fatti di reato contestati, sia per il complessivo comportamento tenuto dall'imputato", sia per il precedente penale della condanna per il caso Mediaset. Secondo il sostituto pg, la "severià” della pena inflitta in primo grado "è innegabile", ma è corretta. "Per parte mia – ha spiegato De Petris - faccio rilevare che la sentenza di primo grado ha dato conto delle complessive ragioni riguardo al fatto che il trattamento sanzionatorio non si poteva attestare sul minimo edittale della pena".
"Era una realtà – ha quindi spiegato il procuratore - che Karima el Marough svolgesse attività di prostituzione".E’ pacifico che la ragazza si sia fermata a dormire alcune notti a casa del presidente del Consiglio. Che faceva questa ragazza? La prostituta", ha proseguito il Pg. Ruby era comunque minorenne e per questo "degna di tutela". La ragazza era certamente "dotata di notevole scaltrezza se non di intelligenza e determinata a trarre il massimo" da questa situazione. Tutte le dichiarazioni che Ruby ha fatto in fase d'indagine e in aula sul fatto di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi sono "ininfluenti", perché dettate proprio dalla volontà di trarre "vantaggi economici" dalla vicenda. Molto più rivelatrici sono "le intercettazioni, dalle quali – ha spiegato il Pg - emerge tutt'altro". Le dichiarazioni di Ruby davanti ai pm e in aula, pur essendo inattendibili, "non sono frutto di una mente che non capisce niente, ma anzi sono segnale di grande scaltrezza".
Silvio Berlusconi era "consapevole della minore età" di Ruby. Il Pg ricorda che nelle intercettazioni la giovane marocchina parla della sua vicenda giudiziaria e dice "'io ho sempre negato il fatto che Silvio sappia che io sia minorenne'", e l'anagrafe assume una rilevanza se legata "alla sua attività di prostituzione" perché la sua età non farebbe differenza se "si parlava di prendere un tè alle cinque". Non solo: "Emilio Fede conduce questa ragazza alla serata di Arcore sapendo cosa si fa e certamente non ha taciuto la situazione di minore età della ragazza", quindi "a completamento di tutti gli altri elementi" ciò che emerge è la "piena consapevolezza del presidente del consiglio" della minore età della ragazza. Non è un caso, conclude l'accusa che "rivolgendosi alla questura dice di affidarla" alla consigliera regionale Nicole Minetti marcando una "certa conoscenza della minore età" di Ruby da parte di Silvio Berlusconi. Il comportamento "fortemente intimidatorio" da parte di Berlusconi, quando telefonò al capo di gabinetto della Questura di Milano per chiedere il rilascio di Ruby, è la dimostrazione che l'ex premier aveva "la consapevolezza della minore eta"' di Ruby, tanto che non voleva che emergessero i suoi rapporti con lei, ha spiegato il Pg.
La replica: "Bellissima difesa di una sentenza indifendibile"
"E' stata una bellissima difesa di una sentenza indifendibile. Il pg è convinto della responsabilità del presidente Berlusconi, ha sostenuto il suo punto di vista e ha concluso in modo coerente". Questo il commento del professor Franco Coppi, che insieme all'avvocato Filippo Dinacci difende Berlusconi. Coppi ha affermato, alla luce della requisitoria di oggi, che "gli argomenti della difesa ci sono ancora tutti e molto validi". Il legale ha inoltre aggiunto di puntare a un esito favorevole del processo che si sta celebrando davanti alla II Corte d'Appello di Milano e che venerdì prossimo potrebbe concludersi con la sentenza.