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ECONOMIA

Si cerca piano comune da scuola a lavoro. Nodo riforma contratti

Prove di unità sindacale, oggi la segreteria Cgil-Cisl-Uil

All'ordine del giorno una nuova stagione di lotte tra scuola e lavoro e strategia comune. Dopo tre anni e mezzo i confederali si ritrovano in una segreteria unitaria.  

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Una nuova stagione di unità sindacale. Da costruire a partire da alcuni temi su cui già si sono trovate convergenze, in primis la scuola, per arrivare all'autunno pronti ad affrontare insieme le nuove battaglie già in agenda, dal rinnovo dei contratti pubblici (e privati) al possibile restyling della legge Fornero sulle pensioni. E' lo spirito con cui, a distanza di tre anni e mezzo, Cgil Cisl e Uil nel pomeriggio si ritroveranno in una segreteria unitaria, per mettere a punto una strategia sindacale comune. Sullo sfondo, la riforma della contrattazione, su cui invece spinge Confindustria.
   
Si riparte dai grandi temi, dopo che la manifestazione e la protesta sulla scuola, che ha visto i sindacati compatti pesare sul governo, ha rafforzato l'idea di predisporre percorsi comuni. Contro la riforma del sistema dell'istruzione targata Renzi "le contestazioni cominceranno già a settembre", assicura il segretario generale di Corso d'Italia, Susanna Camusso. E' stata proprio lei a inviare ai suoi omologhi ci Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, una lettera, invitando alla riunione unitaria, che si terrà lunedì in casa Uil dove Barbagallo, fin dal suo insediamento, aveva fatto predisporre una saletta ad hoc, tanto valutava come fondamentale la ripresa di un percorso unitario. "E' una necessità - aveva spiegato Camusso - in una stagione che vede un Governo molto impegnato nel peggiorare le condizioni dei lavoratori e nel non trovare le soluzioni".

Parole queste ultime, simili a quelle della Fiom, che in assemblea ha approvato un documento in cui proponeva una piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto dei
metalmeccanici. Ma questo primo test non ha avuto l'effetto di ricompattare il fronte sindacale di categoria, perché è stato interpretato da Fim e Uilm come il "solito" tentativo delle tute blu guidate da Maurizio Landini di mettere le altre sigle di
fronte a un fatto compiuto, un "prendere o lasciare" che di fatto non si può che tradurre in una rottura.
   
Sarà da vedere quindi se le segreterie nazionali sapranno invece fare fronte comune, avviando un percorso complessivo, che non riguarda solo i rapporti, difficili, con il premier Matteo Renzi, ma anche quelli con la controparte datoriale.
   
Di certo il percorso unitario non si preannuncia facile. La Cgil ha già indicato le priorità: le pensioni, il rinnovo contratti (partendo da quello pubblico) e il rilancio del
Mezzogiorno, ora uscito dall'Agenda. La Cisl, che con Furlan ha salutato positivamente "la possibilità di avviare un tavolo di confronto tra le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali" sul tema, vuole mettere al primo posto
la riforma del modello contrattuale per dare una risposta alle sollecitazioni di Confindustria; indica poi i temi della compartecipazione dei lavoratori alle aziende e di un patto per favorire gli investimenti.
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