MONDO
Guerra in Siria
Putin al fianco di Assad: truppe russe combattono con il regime. Gentiloni: no a soluzione militare
Mentre sono ripresi i collegamenti ferroviari fra Germania e Danimarca, consentendo il passagio ai profughi diretti in Svezia. L'Austria ha sospeso i collegamenti ferroviari con l'Ungheria.
Mosca sta inviando armi a Damasco "contro la minaccia terroristica, che ha raggiunto una dimensione senza precedenti in Siria e nel vicino Iraq", ha detto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, che aveva già confermato l'assistenza militare russa ad Assad. "Se saranno richieste misure aggiuntive da parte nostra per aumentare il sostegno alla lotta anti terrorismo daremo un'adeguata valutazione alla questione ma in ogni caso sulla base del diritto internazionale e della legislazione russa", ha aggiunto.
Il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov e il collega americano John Kerry hanno discusso al telefono la crisi siriana per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Una intensificazione del confronto che arriva sulla scia delle preoccupazioni espresse da Washington sulla possibilità di un coinvolgimento militare russo nel conflitto, ma anche della condivisa opinione sull'urgenza di una svolta nel Paese mediorientale.
Lo stop dell'Ucraina
L'Ucraina intanto ha chiuso il proprio spazio aereo ai velivoli russi diretti in Siria. Lo ha annunciato il premier ucraino Arseni Iatseniuk in un incontro a Bratislava con il suo omologo slovacco Robert Fico.
Gentiloni: crisi non si risolve con spedizioni militari
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un'intervista a Skytg24, ha stigmatizzato un eventuale maggiore intervento della Russia a difesa di Assad in Siria: "Se la Russia volesse difendere militarmente Assad sarebbe uno sviluppo negativo. Sarebbe una ulteriore complicazione di una situazione già complicata. Altra cosa - prosegue Gentiloni - se la Russia volesse solamente presidiare i suoi asset in Siria. Capiremo meglio nei prossimi giorni ciò che avremo di fronte. Se la Russia che ha basi militari in Siria, pensa di rafforzarle per difendere gli asset e di contrastare l'Isis è un conto".
La preoccupazione degli Stati Uniti
Se le notizie di un dispiegamento di aerei e mezzi militari russi in Siria fossero vere, "si potrebbe andare verso più aspre violenze e non sarebbero affatto di aiuto" agli sforzi della comunità internazionale per la risoluzione della crisi: è l'avvertimento che il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha lanciato al collega russo, Serghei Lavrov, nel corso di una conversazione telefonica. Lo riferisce un portavoce del Dipartimento di Stato Usa.