ECONOMIA
"Quota 100 boomerang paradossale"
Rapallo, i giovani di Confindustria: "Finita la pazienza, serve crescita"
"L'unico modo per riformare l'Ue è starci dentro da protagonisti", dice il presidente Alessio Rossi. "Si legge di una manovra correttiva, la Commissione europea la chiede, per il governo non è necessaria, dal 10 giugno forse qualcuno ci dirà qualcosa di più concreto"
"No a scontro con Ue o Italia resta in panchina"
"Non vogliamo che l'Italia ingaggi una guerra di posizione con le istituzioni europee", che "dobbiamo smettere di dipingere come avversarie. L'unico modo per riformare l'Ue è starci dentro da protagonisti", dichiara Rossi, aprendo il convegno. Invece "in caso di apertura della procedura di infrazione, l'Italia potrebbe finire in panchina. Dobbiamo avere un chiodo fisso: dimostrare affidabilità ed essere credibili" prendendo "impegni precisi", aggiunge, indicando la via del "dialogo".
Quota 100 un boomerang paradossale
I giovani industriali criticano poi uno dei provvedimenti cardine del governo. Quota 100 "ci sta tornando indietro come un boomerang, perché la Commissione europea l'ha messa all'indice. Ma il problema vero è che questa misura genera un paradosso: in uno dei Paesi più vecchi d'Europa non si può avere un sistema pensionistico insostenibile".
Abbassare subito il cuneo fiscale
"Flat tax e reddito di cittadinanza sono fatte a debito. Riparliamone quando si potranno fare senza sfondare i conti pubblici. Intanto, abbassiamo subito il cuneo fiscale, perché mette più soldi in tasca ai lavoratori e fa ripartire lo sviluppo", sostiene il presidente Rossi.
Dl crescita-cantieri? Risposte deboli
"Di fronte ad una situazione di stallo, abbiamo chiesto provvedimenti urgenti, mala risposta ancora una volta è stata debole: i decreti crescita e sblocca-cantieri. Decreto crescita, che forse sarebbe più prudente chiamare 'decreto dita incrociate'", afferma Rossi, rimarcando che "eppure, se c'è un obiettivo su cui tutti concordano, è proprio la crescita", che però "non c'è nel testo e figuriamoci nei fatti". Dunque, "visto che questi due provvedimenti sono ora in Parlamento, non è troppo tardi per dare il tanto atteso segnale:il governo stia dalla parte giusta, stia dalla parte dello sviluppo. Dalla parte delle imprese".
Minibot, soldi del 'Monopoli'
"Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot è come provarci con i soldi del Monopoli", ha poi affermato Rossi. "I mercati - aggiunge - chiederanno sostenibilità economica più rapidamente di quanto faranno i nostri nipoti. Ormai i nostri conti pubblici sono ufficialmente sotto la vigilanza europea, e insieme alla flessibilità economica è finita anche la nostra pazienza. Si legge di una manovra correttiva, la Commissione europea la chiede, per il Governo non è necessaria, dal 10 giugno forse qualcuno ci dirà qualcosa di più concreto".