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POLITICA

Legge elettorale

Renzi: "Con Italicum si sa chi vince e deve fare le cose"

Il premier durante un comizio elettorale a Bolzano: "Ci siamo stancati di chi continua a parlare e non mantiene le promesse". Poi parla delle divisioni interne: "Civati? Siamo per tenere tutti dentro"

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"La legge elettorale non è importante solo in quanto tale, ma perchè permette di sapere chi vince le elezioni e dà a chi vince il compito e la responsabilità di governare, non continuare a chiacchierare ma fare le cose". Così Matteo Renzi durante un comizio elettorale a Bolzano. "Ci siamo stancati di chi continua a parlare e non mantiene le promesse" poi una battuta sulle divisioni interne al Pd:  "Civati dice che c'è il rischio di svolta autoritaria perchè vinciamo" e aggiunge: "Noi siamo per tenere tutti dentro". A proposito della scontro che si è consumato con l'Italicum sostiene: "Nel Pd dobbiamo ascoltarci, stare insieme, cercare di condividere, cercare punti di compromesso ma il giorno dopo aver fatto un compromesso - ha concluso - non è che se ne trova un altro: a un certo punto si decide".

La promulgazione del Capo dello Stato
Dopo l'approvazione della Camera e un'aspra battaglia con l'Aventino delle opposizioni e il dissenso di una parte della minoranza del Pd, la nuova riforma elettorale passa ora al vaglio del Quirinale per la promulgazione da parte del Capo dello Stato che con la sua firma deve autorizzarne la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il nuovo sistema entrerà in vigore dal primo luglio del 2016 come prevede la clausola di salvaguardia contenuta nel testo approvato ieri: si applica infatti solo alla Camera ed è quindi legato all'approvazione della riforma costituzionale, attualmente all'esame di Palazzo Madama, che abolisce l'elezione diretta dei senatori. Incassato l'Italicum, la battaglia di Renzi si sposta quindi al Senato. 

L'approvazione
L'Italicum è stato approvato alla Camera con 334 sì, 61 no e 4 astenuti. Il voto è arrivato dopo una lunga giornata di discussione a Montecitorio tra richieste di voto segreto, opposizioni sull'Aventino e pesanti critiche alla maggioranza e al governo. A favore si sono dichiarati i gruppi Pd, Ap, Sc e Pi-Cd. L'opposizione ha scelto di abbandonare l'Aula e di non partecipare al voto mentre i deputati della minoranza del Pd in dissenso con la legge sono rimasti nell'Emiciclo e hanno votato no. Hanno partecipato al voto anche alcuni esponenti di Forza Italia come Saverio Romano e Francesco Paolo Sisto. Il voto segreto è stato chiesto da Fi, Lega e Fratelli d'Italia.

Il dissenso
Rispetto alle tre fiducie della scorsa settimana, aumenta il dissenso (tra 8 e 18 voti). Il premier rivendica la vittoria ottenuta, ma indirettamente gli replica l'ex presidente del partito Rosy Bindi, che critica un provvedimento che a suo dire ha gli stessi vizi del Porcellum ed "ammazza il bipolarismo, è la legge del partito unico".

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