POLITICA
L'intervento del premier
Renzi alla direzione Pd tra Sud e riforme avverte la minoranza: La maggioranza non mancherà mai
Il presidente del Consiglio torna sulla questione del Mezzogiorno e sul rapporto Svimez: "La retorica del sud abbandonato è autoassolutoria". Elenca ciò che funziona e annuncia gli impegni futuri: "In tre anni cancelleremo le ecoballe nella Terra dei Fuochi" e "L'Alta velocità non può fermarsi ad Eboli".
Ma la riunione dem aveva come punto principale dell'ordine del giorno non le riforme, ma il Meridione. "Se il sud è in difficoltà non è colpa di chi avrebbe abbandonato il sud - ha detto il premier -. La retorica del sud abbandonato è autoassolutoria. L'autoassoluzione è un elemento che concorre alla crisi del Mezzogiorno e del Sud". Renzi è tornato sul rapporto Svimez sul Sud tracciando il percorso del governo sulla questione meridionale. "Oggi si inizia una discussione. Si ascolta. Mi riservo poi una prima replica alle considerazioni che verranno poste in questa direzione. Vi propongo un secondo momento di riflessione durante la Festa nazionale dell'Unità, o il 5 o 6 settembre. E poi il 15 o il 16 settembre mi piacerebbe che il Pd uscisse con un vero e proprio masterplan per il Sud. Oggi quindi non concluderemo con un documento finale e risolutivo".
"Il problema del Sud oggi non è la mancanza dei soldi. È la mancanza della politica" ha sottolineato Renzi, "Non riapriamo la discussione se oggi i soldi sono troppi o troppo pochi". La classe dirigente del Mezzogiorno deve prendersi le proprie responsabilità ma precisa: "Non c’è bisogno di trovare un colpevole ma il responsabile, che è il Pd. Dobbiamo prendere per mano il Sud, prenderci la responsabilità del Mezzogiorno".
Basta piagnistei
"Rottamare il piagnisteo non vuol dire non denunciare ciò che non va, ma ricordarsi che ti pagano per risolverlo il problema" ha ribadito Renzi. "Non è vero, secondo un cliché prestabilito, che il Mezzogiorno - prosegue - è la cosa peggiore in Europa: dirlo è un elemento anticrescita per lo stesso Sud. Se non archiviamo il racconto di noi stessi basato sulla pigrizia intellettuale di chi non sa riconoscere le cose che stiamo facendo, non saremo mai credibili".
Italia è ripartita, il Mezzogiorno no
"Il nord Italia ha dei numeri di crescita che sono oggettivi, reali, concreti. C'è un' inversione di tendenza attesa da fin troppo tempo. Anche nel sud primi dati positivi ma insufficienti". Aggiunge: "Non è più il Sud ad avere bisogno dell’Italia ma l’Italia ad avere bisogno del Sud". Ciò deve essere valorizzato è la diversità di aree, "esistono i Sud, non il Sud. Ma sul racconto che proponiamo, se c'è un punto che è chiave è che i Sud che funzionano sono quasi sempre occultati e ignorati" cosa che "per alcuni aspetti è comprensibile, anzi doveroso e giusto".
Non strumentalizzare la questione Sud
Sul Mezzogiorno il presidente del Consiglio poi lancia un monito alla minoranza Pd: "Se qualcuno qui immagina di voler utilizzare il Pd come luogo in cui si strumentalizza la discussione" sul Sud "a fini interni, questo è un errore clamoroso". "Non" occorre "piegare il principale problema e la principale opportunità" che abbiamo "a fini correntizi".
Ciò che funziona al Sud
ll nuovo ospedale di Olbia, la raffineria Eni di Gela, la Fiat di Melfi, lo stabilimento di Ansaldo Breda a Reggio Calabria, quello della Rolls-Royce, l'Ilva di Taranto in Irpinia. Matteo Renzi elenca, "le tappe" del Sud che funziona o che, grazie ad un intervento del governo, ha ripreso a funzionare. Su Melfi, in particolare, Renzi parla di "esperienza straordinaria", auspicando che possa essere replicata a Cassino, Pomigliano D'Arco, Chieti.
Terra dei Fuochi a Alta velocità gli impegni futuri
Poi gli impegni futuri. "C'è molto da fare: non basta che l'Alta velocità, che è stata una grande intuizione, si fermi a Salerno. Bisogna portarla a Bari e in Calabria". Poi la questione della Terra dei fuochi: "Voglio andare con Vincenzo De Luca nella terra dei fuochi dove in tre anni andremo a togliere le ecoballe. Naturalmente De Luca mi ha chiesto soldi: vediamoci a metà settembre, prima della legge di stabilità".