POLITICA
Palazzo Madama
Riforme, emendamenti minoranza Pd: “I senatori siano a elezione diretta”. Renzi: abbiamo i numeri
Ventotto senatori dem firmano una decina di emendamenti alla riforma costituzionale: tra i temi l'elezione diretta dei senatori e la riduzione dei parlamentari
"Il 2 luglio in venticinque senatori del Partito Democratico abbiamo presentato un documento intitolato 'Avanti con le riforme costituzionali' che a tutt’oggi non ha ricevuto alcuna risposta dal segretario del Pd e dai presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato. In coerenza con i contenuti del documento, saranno depositati entro la scadenza del termine fissato, una decina e più di emendamenti, sui quali è stata apposta la firma fino al numero di 28 senatori", scrivono in una nota i senatori della minoranza del Pd, Maria Grazia Gatti e Carlo Pegorer.
"Quanto al sistema delle garanzie andrebbero corrette le modalità di elezione del presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale, per evitare che il vincitore del premio di maggioranza assegnato dall'Italicum possa eleggersi da solo o quasi anche i principali organi di garanzia istituzionale. Ci sembra anche opportuno - concludono i senatori della minoranza Pd - che alcune limitate e qualificate materie conservino una lettura bicamerale: leggi elettorali nazionali, temi di natura etica, amnistia e indulto, diritti delle minoranze, dichiarazioni di guerra e libertà religiosa".
Renzi: non cambia nulla, abbiamo i numeri
"La presentazione di emendamenti non cambia niente. - ha detto Renzi - Si voteranno e vedremo chi ha i numeri". "Siamo disponibili a dialogare con tutti, a colloquiare con tutti con grande disponibilità. Ma senza permettere a chicchessia di mettere veti, perché qui è in gioco l'ammodernamento del paese" e ha ripetuto "Siamo pronti a discutere con tutti ma senza farci bloccare da nessuno".