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POLITICA

L'assemblea del partito Democratico

Renzi: "a fine agosto Merkel e Hollande a Ventotene e da lì, lanciamo il guanto di sfida all'Europa"

Renzi "o in questa fase si prova a dare una direzione e una vision all'Europa o siamo considerati dai cittadini persone che vivono su Marte". Pittella sostiene che la leadership di Renzi "deve prescindere dall'esito referendario, è essenziale per le sorti del Pse". Per il ministro Gentiloni "la tempesta perfetta in cui ci troviamo dobbiamo considerarla anche un'occasione". Speranza chiede un cambio di passo, abbandoniamo "l'impianto liberista che si è affermato in questi anni  e che ha prodotto sfaceli"

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Roma Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha aperto i lavori dell'assemblea del partito, indicando la strada che dovranno percorrere il Paese e il Pd: "O in questa fase si prova a dare una direzione e una vision all'Europa o siamo considerati dai cittadini persone che vivono su Marte". Perché "l'agenda dei prossimi mesi - ha sottolineato Renzi - vede una straordinaria opportunità per l'Italia: nel 2014 lo era sulle riforme, nel 2015 sulla manovra fiscale, adesso vi dico che la nostra occasione è quella dell'Europa. Lo dice il calendario e l'iniziativa politica che il governo ha preso e che può prendere solo in virtù della forza del Pd alle europee del 2014". Quindi il segretario ha annunciato il secondo vertice a tre, dopo quello avvenuto a Berlino lo scorso giugno, che avverrà in Italia: "Negli ultimi giorni di agosto Angela Merkel e Francois Hollande saranno nostri ospiti a Ventotene".

Perché "sono finiti i tempi dei sorrisetti che offendono non una persona ma un paese, non ci sono più le foto a due" e, sottolinea Renzi, "Ventotene sarà il luogo nel quale nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, porteremo i leader Ue per provare a costruire insieme le ragioni della speranza e non della rabbia o del populismo". Quindi, continua Renzi, "nelle prossime settimane l'Europa deve riflettere su cosa deve fare da grande, ma o il Pd ha la consapevolezza che da qui al marzo del 2017 noi siamo in grado di costruire un alternativa al modello europeo oppure avrà perso l'Europa, non il socialismo europeo o il Pd". E si torna a Ventotene "per ripartire con convinzione sull'Ue dei valori e degli ideali".

Il segretario del Pd ha anche criticato gli "errori" fatti in passato dall'Europa, "quando abbiamo consentito alla tecnocrazia di decidere tutto su banche finanza e credito. Abbiamo avuto paura di giocare il nostro ruolo. Ora questa paura ci è passata. Noi andiamo in Europa a giocare il nostro ruolo, prima di tutto perché serve all'Europa".

Lo sguardo del segretario si allarga e dall'Europa si rivolge verso gli Usa, sottolineando che "rispetteremo il voto libero e democratico della più grande democrazia universale e collaboreremo con chiunque ma in questa sede noi possiamo dire oggi qui che ciò che sta avvenendo negli Usa è il simbolo di quello che probabilmente avverrà nei prossimi anni in tutti il mondo. La politica americana ti ha sempre fatto vedere prima ciò che accadrà 5 o 10 anni dopo nel mondo" e la  vittoria di Trump segnerebbe la "prevalenza della rabbia sulla speranza e la nostra risposta non può essere morale o moralista, se c'è una cosa peggiore di strumentalizzare la paura è sottovalutarla"  e, continua Renzi, Trump nega l'american dream e gioca tutto sulla paura, fa leva sul clima che una parte del mondo sta vivendo ed è l'esatto opposto di ciò che gli Usa ci ha insegnato negli ultimi otto anni".

Poi parlando della situazione che si è venuta a creare in Turchia, dopo il fallito golpe, avverte il presidente turco, Erdogan "che mettere in carcere professori e giornalisti non sta mettendo in carcere persone ma il suo futuro. Non c'è alcun accordo sui migranti che possa giocarsi sulla pelle dei diritti umani".

Sulla stessa linea del segretario si è espresso il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, "Ci vuole coraggio ad accettare l'idea e dobbiamo accettarla che la tempesta perfetta in cui ci troviamo sia anche un'occasione. Il messaggio di Renzi è giusto ed è vero che Brexit è stato un fatto molto grave perché ha messo in crisi la certezza dell'Ue come risposta alla crisi. La tempesta perfetta ridefinisce il ruolo e le caratteristiche di sinistra e destra in Ue e noi dobbiamo porci un problema che c'è". 

Il capogruppo del Pse Gianni Pittella ribadendo come la posizione dei socialisti europei è quella di proporre "la sospensione dei negoziati per la liberalizzazione dei visti" con Ankara", perché sostiene, la "prospettiva dell'ingresso della Turchia in Europa è oggi nel libro dei sogni". Sul piano economico Pittella sottolinea come oggi la flessibilità non basti, occorre "dire no al Fiscal Compat" e - sottolinea - la forza del Pse a Strasburgo dipende anche dalla leadership di Matteo Renzi. "La sua leadership deve prescindere dall'esito referendario, è essenziale per le sorti del Pse e per vincere le nostre battaglie".

Meno allineato al discorso del segretario del Pd è stato l'intervento del leader di Sinistra riformista, Roberto Speranza. "Per evitare - ha detto - di consegnare il popolo ai populisti noi dobbiamo partire dal mettere al centro la lotta alle diseguaglianze non negando che una parte del distacco" tra politica e elettori "è anche dovuto all'impianto liberista che si è affermato in questi anni  e che ha prodotto sfaceli aiutando l'affermarsi di sentimento di paura che è alla base di nuova fase di nazionalismi".  Quindi, sottolinea Speranza, "su questo terreno il Pd deve avere il coraggio di parole ferme e chiare e ripartire da una visione che già a Ventotene mi auguro possa farci fare passi avanti" e, osservando come oggi l'Europa non riesca a fornire "risposte al ceto medio", chiede: "Non è questo il momento per un atto rifondativo del socialismo europeo?". Per Speranza, è questo il momento per "un contropiede" che "ci faccia dire di essere pronti a cedere più sovranità, pronti, anche con meno Stati, a fare la vera Europa federale".
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