POLITICA
“#staisereno? Ci credevo, scriverò la ricostruzione dei fatti”
Renzi: "Sul referendum no allo spacchettamento"
Sulla legge elettorale, così come sul referendum, Renzi ha detto di non voler più parlare ma poi, riferendosi all'Italicum, ha lanciato la sfida: "Se il Parlamento è in grado di farne un'altra si accomodi". Sull'immigrazione il premier ha anticipato che vuole impegnare i richiedendi asilo in attività utili alla comunità
Beppe Severgnini su Corriere.it toccando diversi temi, da referendum costituzionale, all'Italicum e ha parlato anche del famoso hashtag "stai sereno" rivolto ad Enrico Letta. Il premier ha annunciato che ricostruirà per iscritto la vicenda del suo avvicendamento a Palazzo Chigi. "Il governo - spiega Renzi - non faceva più nulla, purtroppo...l'hashtag stai sereno? Io ci credevo, sono stato due mesi a provare a convincere il mio predecessore a fare un piano di legislatura visto che c'era la seguente situazione: fermo il tavolo sulle riforme, per la legge elettorale c'era Giachetti in sciopero della fame perchè bloccata, la riforma dell'art.18 era un tabù, sulle tasse avevano cambiato il nome della tassa sulla casa, da imu a tasi, ma l'avevano lasciata. La ricostruzione di come andarono le cose la scriverò perché penso sia arrivato il momento".
Per quanto riguarda la data del referendum costituzionale, il presidente del Consiglio ha detto che "sarà ragionevolmente a ottobre, poi se escludiamo il 30 ottobre perché c'è il ponte, a naso potrebbe essere il 6 novembre". Però, ha aggiunto, non è il primo ministro a decidere la data, "ci sono le leggi, dipende da Corte di Cassazione, io se dovessi dirle una scommessa, dico a ottobre".
L'insegnamento che arriva dalla Brexit
"Mai utilizzare le istituzioni per regolare i conti con la minoranza interna" spiegando che è questo "l'insegnamento" che trae dal referendum su Brexit, scaturito, tra l'altro, da un accordo tra il premier David Cameron e la sua minoranza. Ma, ha aggiunto, i due referendum sono molto diversi tra loro, "in Gb si è svolto un referendum sull'Europa e a mio avviso si è data all'Ue la colpa di tutto quello che non è successo. Il referendum italiano è un'altra cosa: sono 30 anni che si dice che vanno fatte le riforme costituzionali perchè abbiamo il parlamento più numeroso e costoso del mondo e io farò di tutto perché si voti nel merito".
Lo spacchettamento: "non è possibile fare il referendum à la carte"
Sulla proposta di presentare uno spacchettamento del quesito referendario invocato da molti per evitare di trasformare il tutto in un voto politico sul capo del Pd, Renzi ha ribadito che "non sta in piedi, nel senso che capisco che semplificherebbe la comprensione se la domanda fosse secca ma è in ballo la Costituzione e la Costituzione ha delle regole e la maggioranza dei giuristi dicono che non è possibile spacchettare e fare il referendum à la carte".
Il referendum sarà votato dagli elettori del M5S
Il presidente del Consiglio si è detto fiducioso sull'esito del referendum, "Berlusconi non so cosa fa, è impossibile saperlo. Per il momento ha detto No" ma confida sul voto dei simpatizzanti del M5S, perché, ha detto, "per me un elettore del M5S che può scegliere tra il Parlamento più costoso e uno più efficiente e che cosa meno, la mia opinione è che voterà per ridurre le poltrone. Un parlamentare 5 Stelle che teme che gli portino via poltrona probabilmente voterà No".
L'Italicum? "se il Parlamento è in grado di farne un'altra si accomodi"
"Sull'Italicum non rispondo, per me ora c'è una legge e prima non c'era, era stata cancellata dalla Consulta, se il Parlamento è in grado di farne un'altra si accomodi. Ma è un fatto che noi siamo partiti da una legge elettorale definita dal suo ideatore Porcellum".
L'immigrazione occorre investire in Africa e l'immigrato in Italia deve lavorare
Sul tema dell'immigrazione il premier ha ribadito che "nell'arco dei prossimi anni dobbiamo investire in Africa e noi ci stiamo lavorando ma - ha anticipato - nell'immediato non possiamo tenere i richiedenti asilo 'strascicati' per strada. La soluzione da trovare in modo rapido è un meccanismo per cui permetti a chi è in attesa della richiesta d'asilo di fare qualcosa, un servizio alla comunità ma non possono stare da mattina a sera ad aspettare che accada qualcosa. Questo è un problema per loro ma anche per i cittadini e noi stiamo lavorando ad una soluzione".
Banche, un accordo con l'Europa "compatibile con le regole attuali è alla portata di mano"
Sulla situazione delle banche, attaccate anche da un articolo del Financial Times che con toni aspri ha sostenuto che in Italia vi sarebbero perfino "più sportelli bancari che pizzerie" e ha parlato di crescenti dubbi sul settore e sulle riforma attuate, Renzi ha sostenuto che "La sintesi dell'Economist è che il problema sono le banche ma io penso che in Ue il problema non è la banca italiana. Sono molto più preoccupato dei derivati delle banche di altri Paesi che non dei crediti incagliati, delle nostre". Infine, si è detto sicuro che un accordo con l'Europa sulle banche "compatibile con le regole attuali è alla portata di mano".
Matteo Renzi, ha rilasciato un'intervista a
Per quanto riguarda la data del referendum costituzionale, il presidente del Consiglio ha detto che "sarà ragionevolmente a ottobre, poi se escludiamo il 30 ottobre perché c'è il ponte, a naso potrebbe essere il 6 novembre". Però, ha aggiunto, non è il primo ministro a decidere la data, "ci sono le leggi, dipende da Corte di Cassazione, io se dovessi dirle una scommessa, dico a ottobre".
L'insegnamento che arriva dalla Brexit
"Mai utilizzare le istituzioni per regolare i conti con la minoranza interna" spiegando che è questo "l'insegnamento" che trae dal referendum su Brexit, scaturito, tra l'altro, da un accordo tra il premier David Cameron e la sua minoranza. Ma, ha aggiunto, i due referendum sono molto diversi tra loro, "in Gb si è svolto un referendum sull'Europa e a mio avviso si è data all'Ue la colpa di tutto quello che non è successo. Il referendum italiano è un'altra cosa: sono 30 anni che si dice che vanno fatte le riforme costituzionali perchè abbiamo il parlamento più numeroso e costoso del mondo e io farò di tutto perché si voti nel merito".
Lo spacchettamento: "non è possibile fare il referendum à la carte"
Sulla proposta di presentare uno spacchettamento del quesito referendario invocato da molti per evitare di trasformare il tutto in un voto politico sul capo del Pd, Renzi ha ribadito che "non sta in piedi, nel senso che capisco che semplificherebbe la comprensione se la domanda fosse secca ma è in ballo la Costituzione e la Costituzione ha delle regole e la maggioranza dei giuristi dicono che non è possibile spacchettare e fare il referendum à la carte".
Il referendum sarà votato dagli elettori del M5S
Il presidente del Consiglio si è detto fiducioso sull'esito del referendum, "Berlusconi non so cosa fa, è impossibile saperlo. Per il momento ha detto No" ma confida sul voto dei simpatizzanti del M5S, perché, ha detto, "per me un elettore del M5S che può scegliere tra il Parlamento più costoso e uno più efficiente e che cosa meno, la mia opinione è che voterà per ridurre le poltrone. Un parlamentare 5 Stelle che teme che gli portino via poltrona probabilmente voterà No".
L'Italicum? "se il Parlamento è in grado di farne un'altra si accomodi"
"Sull'Italicum non rispondo, per me ora c'è una legge e prima non c'era, era stata cancellata dalla Consulta, se il Parlamento è in grado di farne un'altra si accomodi. Ma è un fatto che noi siamo partiti da una legge elettorale definita dal suo ideatore Porcellum".
L'immigrazione occorre investire in Africa e l'immigrato in Italia deve lavorare
Sul tema dell'immigrazione il premier ha ribadito che "nell'arco dei prossimi anni dobbiamo investire in Africa e noi ci stiamo lavorando ma - ha anticipato - nell'immediato non possiamo tenere i richiedenti asilo 'strascicati' per strada. La soluzione da trovare in modo rapido è un meccanismo per cui permetti a chi è in attesa della richiesta d'asilo di fare qualcosa, un servizio alla comunità ma non possono stare da mattina a sera ad aspettare che accada qualcosa. Questo è un problema per loro ma anche per i cittadini e noi stiamo lavorando ad una soluzione".
Banche, un accordo con l'Europa "compatibile con le regole attuali è alla portata di mano"
Sulla situazione delle banche, attaccate anche da un articolo del Financial Times che con toni aspri ha sostenuto che in Italia vi sarebbero perfino "più sportelli bancari che pizzerie" e ha parlato di crescenti dubbi sul settore e sulle riforma attuate, Renzi ha sostenuto che "La sintesi dell'Economist è che il problema sono le banche ma io penso che in Ue il problema non è la banca italiana. Sono molto più preoccupato dei derivati delle banche di altri Paesi che non dei crediti incagliati, delle nostre". Infine, si è detto sicuro che un accordo con l'Europa sulle banche "compatibile con le regole attuali è alla portata di mano".