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MONDO

Obama: l'isolamento non ha funzionato

Riaprono le ambasciate all'Havana e Washington. È la nuova era dei rapporti tra Cuba- Stati Uniti

La bandiera stellata bianca, rossa e blu di Cuba torna a sventolare, 54 anni dopo la fine delle relazioni diplomatiche con gli States GUARDA LA DIRETTA

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La bandiera stellata bianca, rossa e blu di Cuba torna oggi a sventolare a Washington, con la riapertura della sua ambasciata, 54 anni dopo la fine delle
relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. A mezzanotte, si è aperta formalmente una nuova era nei rapporti tra i due Paesi, nonostante la distanza ideologica, che resta profonda.

"Questo è un momento storico" ha detto Carlos Alzugaray, analista e diplomatico cubano, al New York Times, aggiungendo che ora comincia il duro lavoro: risolvere le questioni spinose, come quelle riguardanti le riparazioni economiche che entrambi i Paesi reclamano, la fine dell'embargo statunitense e il rispetto dei diritti umani a Cuba.

La riapertura delle ambasciate testimonia che "entrambi i Paesi si tratteranno con fiducia e rispetto. Questo non significa che non ci saranno conflitti, ma cambia
completamente il modo in cui saranno affrontati".

Cuba ha programmato una cerimonia solenne alla sua missione diplomatica a Washington, che tornerà a essere un'ambasciata, con circa 500 ospiti, tra cui una delegazione di 30 diplomatici ed esponenti della società cubana, guidati dal ministro degli Esteri, Bruno Rodriguez, che in giornata incontrerà il segretario di Stato americano, John Kerry, con cui terrà una conferenza stampa.

Il governo degli Stati Uniti sarà rappresentato da Roberta Jacobson, responsabile al dipartimento di Stato dell'emisfero occidentale, che ha guidato i negoziati che hanno
portato all'annuncio del primo luglio sulla riapertura delle ambasciate, e da Jeffrey DeLaurentis, che da responsabile della "sezione degli interessi" all'Havana è diventato incaricato d'affari, in attesa della futura nomina di un ambasciatore.

All'Havana, invece, non ci sarà una cerimonia ufficiale, per cui si attende l'arrivo, ad agosto, di Kerry; in quell'occasione, sarà issata la bandiera a stelle e strisce. Nel frattempo, però, sono già stati eseguiti i lavori di ristrutturazione dell'edificio.

Il processo di normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba è un altro obiettivo
fortemente voluto e raggiunto dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha detto, annunciando l'inizio dei nuovi rapporti con Cuba, che non bisogna essere "prigionieri del passato".

Oltre a nuovi rapporti diplomatici, Obama si augura anche quelli economici. "L'isolamento non ha funzionato. Quando qualcosa non funziona, possiamo - e dobbiamo - cambiare" ha detto il presidente, lo scorso primo luglio. Per questo "chiederò al Congresso statunitense di rimuovere l'embargo contro Cuba. Ci
sono americani che vogliono andare a Cuba; ci sono imprenditori americani che vogliono investire a Cuba".

"Su questioni di comune interesse - ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti - come l'antiterrorismo, la risposta ai disastri naturali e su tematiche legate allo sviluppo, troveremo nuovi modi di cooperare con Cuba". Ad aprile, Obama ha incontrato Raul Castro nel contesto del vertice delle Americhe a Panama: un
dialogo diretto, il primo faccia a faccia dal 1959 tra i leader dei due Paesi, anche se in quell'occasione fu il vicepresidente Richard Nixon, e non il presidente  Dwight D. Eisenhower, a incontrare Fidel Castro.

Fu proprio il presidente Eisenhower a chiudere l'ambasciata statunitense a Cuba nel gennaio del 1961, viste le tensioni crescenti con Fidel Castro. Le nazioni con cui gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche sono Bhutan, Iran e Corea del Nord (e nemmeno con Taiwan, che è uno Stato riconosciuto solo da 23 Paesi in tutto il mondo).
 
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