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ECONOMIA

Nuova disciplina per i fondi all'estero

Rientro capitali, tributarista Grilli: "Bene direzione del governo, accordo con la Svizzera vicino"

"La collaborazione volontaria per il rientro dei fondi all'estero sarà efficace, anche se la procedura è un po' complessa", dice l'avvocato tributarista Stefano Grilli dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. Il legale aggiunge: "Nel 2018 anche la Svizzera e il Liechtenstein - per un totale di 96 Paesi -  condivideranno le informazioni sui conti e sarà quello il vero spartiacque" 

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di Mario De Pizzo "L'accordo con la Svizzera, per la condivisione delle informazioni dei correntisti italiani, con il nostro governo è vicino, si potrebbe chiudere entro l'anno". Lo dice l'avvocato Stefano Grilli, che si occupa di diritto tributario nello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. "La legge approvata ieri dal Senato è molto efficace, forse sono solo un po' complesse le procedure e bisognerà definire meglio il reato di autoriciclaggio", aggiunge.

Avvocato, ha ragione il ministro Padoan a dire che la legge non è un condono?

Certo, perché chiunque accetti, tramite la "voluntary disclosure" - la collaborazione volontaria - di condividere informazioni e di riportare i soldi in Italia pagherà tutte le imposte dovute. Si parla di una tassazione che può raggiungere l'80%. La premialità alla collaborazione è solo sulle sanzioni, ridotte del 25%. 

Quali sono i limiti del provvedimento?

L'onere di ricostruire i movimenti e le transazioni, come è giusto, sta all'Agenzia delle entrate. Facciamo un esempio. Parliamo di una famiglia di 4 persone che ha 15 milioni di euro in Svizzera, in quattro valute: dollari, franchi, sterline ed euro. Consideriamo che il patimonio sia depositato da otto anni e consideriamo almeno due operazioni all'anno per ognuno dei 4 intestatari.  Ecco, bisognerà ricostruire molte operazioni.

Pare che in Svizzera sia depositato l'85% dei capitali italiani trasferiti illegalmente all'estero, che in totale ammonterebbe a 300 miliardi di Euro.

L'accordo tra il nostro governo e le autorità svizzere per la condivisione di informazioni è, come abbiamo detto, in dirittura d'arrivo. Potrebbe esser chiuso entro l'anno o al massimo all'inizio del 2015. Non ho contezza di quanti capitali italiani siano effettivamente in Svizzera. Solo a Lugano, a  quanto mi dicono, ci sarebbero almeno 10.000 conti intestati a nostri connazionali con depositi compresi tra 0 e 5 milioni di Euro.

Perché gli italiani evadono e portano i soldi fuori?

Molti evadono e trasferiscono capitali all'estero, peché negli anni hanno semrpe pensato "tanto prima o poi arriva un condono o uno scudo". Con questa legge, però, la musica è cambiata. Bisognerà pagare tutte le imposte. E soprattutto, entro il 2018, 96 Paesi - tra cui molti paradisi fiscali e quelli considerati nella black list di chi assicura riservatezza ai clienti - firmeranno accordi internazionali di trasparenza e condivisione con tutto l'Ocse - e quindi il mondo occidentale - per la condivisione dei dati.

In poche parole che succederà?

Che un italiano che detiene illegalmente un patrimonio in Svizzera o in un altro paese non potrà spenderlo, se non lo regolarizzerà. Ecco perché con questa legge molti si affretteranno a legalizzare la loro posizione. In poche parole, si potrebbe dire che "la pacchia sta davvero finendo". 
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