POLITICA
183 sì, 4 astenuti e nessun contrario
Riforme, il Senato approva il ddl Boschi
Via libera dell'Aula di Palazzo Madama con 183 sì e 4 astenuti al ddl costituzionale con la riforma del Senato e del titolo V della Costituzione. Si sono espressi a favore i gruppi della maggioranza e Fi. Gal, Lega, Sel e M5S hanno scelto di non partecipare al voto per rimarcare le critiche alla riforma e alle modalità del suo esame. Diversi senatori della 'maggioranza istituzionale' si sono espressi in dissenso
Roma
Il Senato ha approvato la riforma costituzionale che mette fine al bicameralismo perfetto. Il ddl Boschi è stato licenziato dall'Aula di palazzo Madama con 183 voti favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario. A favore hanno votato Pd e Forza Italia, con l'eccezione in entrambi i casi dei cosiddetti "dissidenti", e Scelta Civica. Ora il disegno di legge dovrà affrontare altri 3 passaggi parlamentari, 2 alla Camera ed un altro al Senato, prima di diventare legge dello Stato. Questo perché in quanto legge costituzionale, per essere approvata, deve seguire un particolare iter legislativo che prevede anche la possibilità del passaggio per un referendum confermativo.
I 5Stelle fuori dall’Aula
Ha lasciato l’Aula del Senato prima del voto il Movimento5Stelle. In silenzio i senatori hanno seguito il capogruppo Vito Petrocelli dopo il suo intervento. “Il Movimento 5 Stelle questo governo l’ha già sfiduciato e lo sfiducia anche oggi”, ha detto Petrocelli dopo aver denunciato che Renzi “ha fallito”. Il confronto sulle riforme non c’è stato: “Ma chi l’ha visto il confronto? In quest’Aula abbiamo visto un ministro che twitta e rivolge sorrisi verso i banchi di Forza Italia” ha anche detto Petrocelli dopo aver spiegato di non volersi rivolgere né al governo né a Renzi, ma agli italiani ed aver consegnato le “centinaia di mail che sono arrivate a tutti i senatori” M5S e che contengono “gli emendamenti che gli italiani” avrebbero voluto inserire nella riforma .
Fuori anche Lega, Sel e Gruppo Misto
“Non possiamo condividere con voi questa esperienza fallimentare. Non meritate nemmeno il nostro voto” ha tuonato il capogruppo della lega Nord al Senato, Gian Marco Centinaio, annunciando che la Lega non avrebbe partecipato al voto. “Votatevela voi, non possiamo essere complici di chi affossa il Paese - ha ribadito Centinaio -, non ci accontentiamo di una riformetta e non ci piacciono i pasticci, le riforme fatte per riempire i giornali il giorno dopo le lasciamo fare agli altri”. Il capogruppo leghista ha riconosciuto il lavoro svolto da Roberto Calderoli, relatore con Anna Finocchiaro delle Riforme: “La Lega ha messo a disposizione l’uomo migliore in tema di riforme di tutta la politica italiana”, ha sottolineato Centinaio, definendo “decisionismo tipico di inizio Novecento” il processo che ha portato alla riforma.
Ed anche i senatori di Sel e Gruppo Misto non hanno partecipato al voto sul ddl Boschi: “Non possono legittimarvi neanche non un voto contrario” ha detto il capogruppo di Sel Loredana De Petris intervenendo in Aula.
L’astensione dei dissidenti Pd
Felice Casson (Pd) l’aveva già annunciato questa mattina: “Sicuramente non votiamo sì”. E la posizione della minoranza dei democratici è stata confermata in Aula: “Io e alcuni colleghi del Pd - ha detto Vannino Chiti - non parteciperemo al voto”, restando però in aula. Sul suo blog, anche Massimo Mucchetti aveva annunciato la stessa scelta: “La priorità del governo avrebbe dovuto essere l’economia. Non partecipo al voto perché non intendo condividere, almeno in questa prima lettura, una riforma costituzionale che ritengo sbagliata”.
I 5Stelle fuori dall’Aula
Ha lasciato l’Aula del Senato prima del voto il Movimento5Stelle. In silenzio i senatori hanno seguito il capogruppo Vito Petrocelli dopo il suo intervento. “Il Movimento 5 Stelle questo governo l’ha già sfiduciato e lo sfiducia anche oggi”, ha detto Petrocelli dopo aver denunciato che Renzi “ha fallito”. Il confronto sulle riforme non c’è stato: “Ma chi l’ha visto il confronto? In quest’Aula abbiamo visto un ministro che twitta e rivolge sorrisi verso i banchi di Forza Italia” ha anche detto Petrocelli dopo aver spiegato di non volersi rivolgere né al governo né a Renzi, ma agli italiani ed aver consegnato le “centinaia di mail che sono arrivate a tutti i senatori” M5S e che contengono “gli emendamenti che gli italiani” avrebbero voluto inserire nella riforma .
Fuori anche Lega, Sel e Gruppo Misto
“Non possiamo condividere con voi questa esperienza fallimentare. Non meritate nemmeno il nostro voto” ha tuonato il capogruppo della lega Nord al Senato, Gian Marco Centinaio, annunciando che la Lega non avrebbe partecipato al voto. “Votatevela voi, non possiamo essere complici di chi affossa il Paese - ha ribadito Centinaio -, non ci accontentiamo di una riformetta e non ci piacciono i pasticci, le riforme fatte per riempire i giornali il giorno dopo le lasciamo fare agli altri”. Il capogruppo leghista ha riconosciuto il lavoro svolto da Roberto Calderoli, relatore con Anna Finocchiaro delle Riforme: “La Lega ha messo a disposizione l’uomo migliore in tema di riforme di tutta la politica italiana”, ha sottolineato Centinaio, definendo “decisionismo tipico di inizio Novecento” il processo che ha portato alla riforma.
Ed anche i senatori di Sel e Gruppo Misto non hanno partecipato al voto sul ddl Boschi: “Non possono legittimarvi neanche non un voto contrario” ha detto il capogruppo di Sel Loredana De Petris intervenendo in Aula.
L’astensione dei dissidenti Pd
Felice Casson (Pd) l’aveva già annunciato questa mattina: “Sicuramente non votiamo sì”. E la posizione della minoranza dei democratici è stata confermata in Aula: “Io e alcuni colleghi del Pd - ha detto Vannino Chiti - non parteciperemo al voto”, restando però in aula. Sul suo blog, anche Massimo Mucchetti aveva annunciato la stessa scelta: “La priorità del governo avrebbe dovuto essere l’economia. Non partecipo al voto perché non intendo condividere, almeno in questa prima lettura, una riforma costituzionale che ritengo sbagliata”.