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POLITICA

Tensione fra le forze politiche dopo la maratona alla Camera

Riforme, martedì le opposizioni dal Capo dello Stato. Pd: "Non accettiamo ricatti"

Il presidente Mattarella dovrebbe ricevere le opposizioni il prossimo martedi dopo lo strappo in aula sulla riforma costituzionale. La linea del governo è quella di andare avanti

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di Roberto Secci Tre settimane di tempo per ricucire lo strappo con le opposizioni prima del voto finale sulla riforma costituzionale. Il Pd non accetta ricatti - ribadisce Roberto Speranza - ma sente la responsabilità di trovare un'intesa con le opposizioni. Opposizioni che saranno ricevute separatamente al Quirinale da Sergio Mattarella a partire da martedì prossimo.

Dal Nuovo Centrodestra è Angelino Alfano a rivendicare la scelta di votare le riforme e a chiedere che sia riaperto il dialogo con Forza Italia. Dalla minoranza del Pd è Pierluigi Bersani a chiedere di abbassare i toni: "Adesso basta accendere micce. Da domani si lavora perché l'aula non sia mezza vuota". Per Stefano Fassina le regole vanno scritte insieme. Attacca a testa bassa Beppe Grillo: "Sulla questione delle riforme istituzionali siamo al limite del colpo di Stato bianco. C'è una sola via d'uscita: sciogliere il Parlamento ed andare subito a nuove elezioni".  

Rincara Renato Brunetta: ''Renzi si tiene aperte tutte le strade, noi non abbiamo paura di nulla, non ci fanno paura certo le tante uscite di un bullo di periferia''. La Lega Nord si chiede cosa sarebbe accaduto se al posto di Renzi ci fosse stato Berlusconi: basta show mediatici.
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