POLITICA
Lega e M5S lasciano i lavori della commissione
Camera: primo sì alla riforma costituzionale. Oggi Assemblea Nazionale del Pd
La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato il ddl del governo con la riforma del bicameralismo e del titolo V. Soddisfatto il ministro Boschi: "Lavoro complicato, confronto leale". Tensioni nel Partito democratico; Civati da Bologna per il Patto repubblicano: "Non è una scissione, ma presa d'atto di differenza". Oggi a Roma l'assemblea dem
Qualche ora prima da Bologna Civati annunciava "un partito a sinistra del Pd si costituirà se Renzi continua così; ma non è colpa nostra". Un dissenso espresso anche da Rosy Bindi che ha lasciato i lavori della Commissione a Roma.
Elezione Capo dello Stato
Tra gli emendamenti votati in tarda serata, anche quello che che innalza il quorum dalla maggioranza assoluta ai tre quinti dei votanti per l'elezione del Presidente della Repubblica a partire dal nono scrutinio. Il testo varato dal Senato prevedeva i due terzi dei grandi elettori nei primi tre scrutini. Dalla quarta votazione si scendeva ai tre quinti, e alla maggioranza assoluta dal nono scrutinio. L'emendamento approvato stasera in commissione conserva la maggioranza dei due terzi dei grandi elettori nei primi quattro scrutini; dalla quinta votazione si scende ai tre quinti dei grandi elettori e dal nono scrutinio il quorum è fissato ai tre quinti dei votanti. L'emendamento ha avuto il sì di tutti i gruppi rimasti in Commissione: Pd (compresa la minoranza), Ncd, Pi, Sc e Forza Italia.
Eliminazione voto bloccato
Il sì della commissione Affari costituzionali arriva anche per l'emendamento dei relatori che elimina il cosiddetto voto bloccato sui ddl del governo a Montecitorio, ovvero la possibilità per l'esecutivo di far votare un proprio provvedimento senza modifiche. Inoltre viene introdotta la certezza dei tempi sui ddl rilevanti. Nel pomeriggio è stato approvato anche l'emendamento che alza i quorum con cui il Senato può chiedere modifiche alle leggi della Camera: per la legge di Bilancio e la Stabilità occorreranno i due terzi dei voti.
Opposizioni lasciano i lavori
L'esame della riforma del bicameralismo ha provocato oltre tensioni nel PD, (la minoranza è uscita al momento di votare alcuni articoli e alcuni deputati hanno chiesto di essere sostituiti in Commissione Affari Costituzionali) e l'abbandono dei lavori attorno alle ore 20:00 da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle e della Lega, poi seguiti anche da Sel.
Le reazioni
Il capogruppo Pd a Montecitorio, Roberto Speranza, dopo il voto sul punto dell'elezione del Capo dello Stato ha dichiarato di essere "molto soddisfatto per la larghissima condivisione dell'emendamento, che ho voluto sottoscrivere". Invece Stefano Quaranta di Sel si è detto "deluso" dall'accordo della maggioranza. "Considero l'esperienza in commissione una sconfitta. I risultati non sono stati quelli aspettati".
Il ministro delle Riforme
Soddisfatto, comunque, il ministro Maria Elena Boschi: "È stato un lavoro complicato che però si e svolto in un clima di confronto leale", ha detto ringraziando i relatori. "Un lavoro svolto senza sacrificare il dibattito", ha aggiunto per poi dare appuntamento in Aula "dove avremo modo di confrontarci ancora".ù
L'assemblea del Pd
Si ritroveranno questa mattina a Roma i circa 1000 delegati del Partito Democratico chiamati a partecipare all'assemblea nazionale. Punto centrale dell'incontro non potrà non essere il rapporto tra le minoranze del dem, divise tra chi come Civati è ormai vicino all'addio e chi come Pierluigi Bersani rimane critico nei confronti di Renzi ma non ha intenzione di uscire dal Pd, e il segretario-presidente del Consiglio.