POLITICA
Il ministro delle Riforme: Sono ottimista
Riforme, strappo della minoranza Pd. Ma la Boschi assicura: "Il tavolo non è saltato"
È bagarre sull'elezione diretta dei senatori. L'esponente della minoranza dem Lo Moro, bersaniana doc, abbandona la riunione. Finocchiaro in Commissione affari istituzionali: inammissibili modifiche ad articolo 2
lavorare. Sono ottimista, troveremo un'intesa". Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, tenta di minimizzare lo strappo interno al partito dopo le affermazioni dell'esponente della minoranza del Pd Doris Lo Moro che ha abbandonato la riunione sulle riforme.
"Non apro bocca" dice Renzi in merito al dibattito che agita il Pd. Poi però conferma la linea: "Entro il 15 ottobre la legge di stabilità deve essere presentata in Senato e questo rende anche ragione della data del 15 ottobre per la conclusione delle riforme".
Lo Moro abbandona il tavolo
Ad un cronista che l'ha interpellata la Lo Moro, bersaniana doc, ha sottolineato che "c'è divergenza tra quello che viene comunicato all'esterno e quello che avviene nelle riunioni. Ho lasciato la riunione perché non era efficace restarci. Il tavolo ha enucleato i temi di discussione che sono politici e richiedono una soluzione politica e non istituzionale".
"Siamo a un binario morto"
All'esponente della minoranza dem è stato chiesto se, a parte l'Articolo 2 del Ddl, fosse stata raggiunta un'intesa su altri punti, come le funzioni del Senato. "Non c'è nessun accordo perché non ne abbiamo nemmeno parlato. Oggi i giornali scrivono che ieri c'è stato un accordo, ma ieri abbiamo parlato dell'Articolo 2 (composizione del Senato ndr) e non dell'Articolo 1 e delle funzioni del Senato". "Siamo a un binario morto", ha concluso Lo Moro.
Nodo emendamenti
In Commissione Affari istituzionali è iniziata oggi l'illustrazione degli emendamenti da parte dei presentatori. All'inizio della seduta la presidente Anna Finocchiaro ha spiegato che i circa 2.800 emendamenti all'Articolo 2 del ddl Boschi saranno considerati inammissibili perché esso è stato votato in doppia lettura conforme sia dal Senato che alla Camera.
Finocchiaro: Inammissibili modifiche all'art.2
L'Articolo 104 del regolamento di Palazzo Madama - ha ricordato la presidente della Commissione - permette di presentare emendamenti solo nelle parti del testo toccate da modifiche della Camera. Per questo motivo verranno ammessi gli emendamenti solo al comma 5 dell'Articolo 2, nel quale Montecitorio ha cambiato una preposizione ("nei" è diventato "dai"). Le modifiche ai testi approvati con doppia seduta conforme,
ha sottolineato ancora Finocchiaro, sono modificabili solo se c'è l'accordo di tutti i gruppi parlamentari, secondo il principio del diritto parlamentare del 'nemine contradicente'.