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POLITICA

Il dibattito

Senato, Renzi ribadisce: "Numeri ci sono; la musica è cambiata, le riforme si fanno"

Sulla riforma del Senato: "La musica è cambiata, le cose si fanno, le riforme diventano legge, i risultati arrivano"

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"Sembrava impossibile che la politica finalmente facesse le riforme e invece sta avvenendo". Il premier Renzi torna sul tema della riforme e in particolare su quella del Senato ribadendo che anche questa volta i numeri ci saranno. "Da qualche settimana i media riportano una grande discussione sulle riforme costituzionali. Il ritornello trasmesso a reti unificate è il solito: non ci sono i numeri per approvarle. Un ritornello cui sono molto affezionato, perché è lo stesso che ha funzionato alla grande in tutte le precedenti riforme puntualmente approvate tutte. Porta bene, insomma".

"Le riforme portano credibilità internazionale, risparmio economico grazie alle regole della flessibilità, interesse degli investitori internazionali, certo. Ma soprattutto portano dignità alla politica. E fino a qualche mese fa questo, in Italia, sembrava impossibile visto che eravamo abituati a riforme discusse, annunciate e non realizzate. La musica è cambiata, le cose si fanno, le riforme diventano legge, i risultati arrivano", sottolinea.

Migranti. "Non c'è invasione. E' tempo di muoversi"
Matteo Renzi torna a parlare anche della questione migranti.  "Il numero delle donne e degli uomini che raggiungono le nostre coste è più o meno lo stesso, identico, dello scorso anno. Non c'è invasione, dunque. Si può discutere e riflettere insieme su come gestire al meglio la complicata partita organizzativa, dall'accoglienza all'asilo ai rimpatri. Ma non c'è nessuna invasione con buona pace dei professionisti dei toni apocalittici che affollano i nostri talk show, non solo dal lato dei politici", scrive il premier nella sua eNews. "Quello che invece sta accadendo in altri paesi europei dimostra che siamo davanti a un problema serio, che durerà anni e che l'intera comunità europea deve affrontare. Ci siamo stancati dei minuti di silenzio di Bruxelles quando affonda un barcone o muoiono tanti bambini sulle spiagge, nelle stive, dentro i camion. Non basta commuoversi, è tempo di muoversi".  
 
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