MONDO
Il 16 novembre sfida finale. Esce di scena Basescu
Romania, elezioni presidenziali: Ponta in vantaggio, al ballottaggio sfida con Iohannis
Scrutinate il 54% delle schede: Ponta in testa con il 39,5%, Iohannis segue con 30,1. Staccatissimi tutti gli altri 12 candidati in lizza. Affluenza al 51%
Bucarest (Romania)
Il primo ministro socialdemocratico Victor Ponta guida - secondo i risultati ancora parziali - il primo turno delle elezioni presidenziali che si sono svolte ieri in Romania. Si prefigura una sfida al ballottaggio con il candidato della destra Iohannis. Esce definitivamente di scena invece Traian Basescu, il capo di stato conservatore (che dopo due mandate non poteva più candidarsi) protagonista di una difficile e scomoda coabitazione con il premier Ponta, una situazione che ha bloccato il Paese, ritardando le riforme e inasprendo la litigiosità politica.
I risultati parziali
I risultati parziali del voto prefigurano una sfida al ballottaggio, che potrebbe svolgersi il prossimo 16 novembre, tra Victor Ponta, ex pubblico ministero e pilota dilettante di rally che due anni fa è diventato il più giovane primo ministro dell'Unione europea e Klaus Iohannis il sindaco di origini tedesche sostenuto da due partiti di destra. Ponta è in testa con il 39,5%, Iohannis segue con 30,1. Staccatissimi tutti gli altri 12 candidati in lizza, secondo i primi risultati basati sulle schede scrutinate, al momento il 54%.
Sfida storica per il Paese
La Romania, con i suoi 20 milioni di abitanti tra i Paesi più poveri e arretrati della Ue, ripone grandi speranze nel nuovo presidente, in un contesto nuovo. Per la prima volta, a 25 anni dalla caduta del regime comunista culminato con l'uccisione dei coniugi Nicolae e Elena Ceausescu, gli sfidanti al ballottaggio sono completamente immuni dal retaggio comunista. Una svolta simbolica dunque per un Paese che non è in recessione, ma è comunque ancorato ai prestiti dell'Fmi e dell'Unione Europea. E che ha bisogno di riforme energiche e radicali per combattere la corruzione dilagante e ammodernare il proprio apparato statale e infrastrutturale.
La scelta del nuovo presidente può dire molto in tal senso. Victor Ponta guarda con interesse alla Cina, Iohannis è, come il presidente conservatore uscente Traian Basescu, un fervente sostenitore dell'Alleanza Atlantica e dell'occidente in generale.
I risultati parziali
I risultati parziali del voto prefigurano una sfida al ballottaggio, che potrebbe svolgersi il prossimo 16 novembre, tra Victor Ponta, ex pubblico ministero e pilota dilettante di rally che due anni fa è diventato il più giovane primo ministro dell'Unione europea e Klaus Iohannis il sindaco di origini tedesche sostenuto da due partiti di destra. Ponta è in testa con il 39,5%, Iohannis segue con 30,1. Staccatissimi tutti gli altri 12 candidati in lizza, secondo i primi risultati basati sulle schede scrutinate, al momento il 54%.
Sfida storica per il Paese
La Romania, con i suoi 20 milioni di abitanti tra i Paesi più poveri e arretrati della Ue, ripone grandi speranze nel nuovo presidente, in un contesto nuovo. Per la prima volta, a 25 anni dalla caduta del regime comunista culminato con l'uccisione dei coniugi Nicolae e Elena Ceausescu, gli sfidanti al ballottaggio sono completamente immuni dal retaggio comunista. Una svolta simbolica dunque per un Paese che non è in recessione, ma è comunque ancorato ai prestiti dell'Fmi e dell'Unione Europea. E che ha bisogno di riforme energiche e radicali per combattere la corruzione dilagante e ammodernare il proprio apparato statale e infrastrutturale.
La scelta del nuovo presidente può dire molto in tal senso. Victor Ponta guarda con interesse alla Cina, Iohannis è, come il presidente conservatore uscente Traian Basescu, un fervente sostenitore dell'Alleanza Atlantica e dell'occidente in generale.