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POLITICA

Riforma della legge elettorale

Rosatellum bis, via libera del Senato ai 5 voti di fiducia tra le proteste

Approvate le questioni di fiducia relative agli articoli uno, due, tre, quattro e sei. Approvato anche l'articolo 5, con la clausola di invarianza finanziaria. In piazza manifestazione dei Cinque Stelle con Grillo che si benda

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Il Rosatellum bis supera lo scoglio delle 5 fiducie al Senato. Palazzo Madama approva le questioni di fiducia poste dal governo sugli articoli 1, 2, 3, 4 e 6 della legge elettorale. Approvato anche l'articolo 5, con la clausola di invarianza finanziaria. 

Votata la quinta fiducia. Giovedì il voto finale
I voti favorevoli alla quinta e ultima fiducia sono stati 145, i voti contrari 17, nessun astenuto. Terminate le votazioni sui singoli articoli, domani mattina l'Assemblea di palazzo Madama procederà con le dichiarazioni di voto e il voto finale sull'intero provvedimento, che si terrà senza fiducia e con voto palese. 

Mdp abbandona Aula: abbiamo cercato stop a scempio 
"Noi per oggi abbiamo già dato. Abbiamo provato ad usare le armi di cui disponiamo per fermare questo scempio, ora ce ne andremo. Abbandoniamo con dispiacere quest'Aula, ma vogliamo che sia chiaro che sono quelli che restano e votano che si assumono la responsabilià di una legge che impedisce ai cittadini di avere propri rappresentanti sapendo come e chi va a scegliere", ha annunciato la presidente dei senatori di Mdp, Cecilia Guerra, prima del voto sulla quinta fiducia.

Hanno votato anche alcuni senatori di Forza Italia e Lega 
"A scanso di equivoci", nella quinta e ultima votazione di fiducia, viene riferito, hanno partecipato anche alcuni esponenti della Lega e di Forza Italia. Il timore era che, dopo l'uscita dall'Aula di SI, Mdp e M5s, che invece avevano partecipato in precedenza alle votazioni delle seconde chiame, non si raggiungesse il numero legale. 

Il soccorso dei verdiniani
Fari puntati per tutta la giornata sul pallottoliere delle presenze a Palazzo Madama per fare i conti con le assenze ed eventuali sorprese dell'ultima ora. Innanzitutto 'occhio' al numero legale, prima forca caudina da superare perché le votazioni possano considerarsi valide in Parlamento. A guardare i numeri, Pd, Ap, Autonomie, con l'aiuto dell'Idv, sono state autosufficienti nella maggior parte delle votazioni, anche se la 'stampella' dei verdiniani di Ala, fra critiche e proteste, è stata determinante in due delle cinque votazioni: in occasione della fiducia sull'articolo 3 e nella quinta ed ultima fiducia. La maggioranza, con numeri sufficienti per far passare i sì, ha incassato 150 voti a favore nella prima votazione e, a seguire, 151 alla seconda, 148 alla terza, poi ancora 150 voti alla quarta, per concludere il quinto voto e ultimo voto incassandone altri 145. 

Proteste in Aula
Durante le votazioni ci sono stati diversi momenti di tensione in Aula, gestiti dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Alcuni senatori hanno votato con le bende sugli occhi, altri hanno mostrato cartelli, molte le proteste verbali contro la legge e la decisione del governo di porre le fiducie.

Napolitano: pressioni su Gentiloni
Stamane, prima del voto, si era svolto l'intervento in Senato del presidente emerito Giorgio Napolitano. "Mi pronuncio – aveva detto - con tutte le problematicità e le riserve che ho cercato di motivare, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità nell'azione per le riforme e per una più coerente integrazione europea e mi pronuncio per la fiducia per sostenere scelte del presidente del Consiglio fondate sulle prerogative attribuitegli dalla Costituzione e dalle leggi". 

La protesta dei Cinque Stelle con Grillo al Pantheon
Anche oggi la protesta del M5s contro il Rosatellum bis si è riversata in piazza. Al Pantheon tra centinaia di manifestanti con cartelli e bende bianche c'era anche Grillo. "Se vinciamo sarà una vittoria tripla", ha detto il fondatore del Movimento prima di bendarsi gli occhi assieme agli altri.
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