MONDO
Attacco Siria, Russia: "Minata l'autorità dell'Onu". Usa: "Pronti ad intervenire di nuovo"
Guterres: rispettare il diritto internazionale
Aprendo la riunione il segretario generale, Antonio Guterres, ha esortato i membri del Consiglio ad "agire in accordo della Carta delle Nazioni Unite e nel quadro del diritto internazionale" perché è questione di "pace e sicurezza".
"In questo momento critico invito tutti gli stati membri dell'Onu ad agire coerentemente con la carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, comprese le norme contro le armi chimiche. Se la legge viene ignorata, viene anche minata", ha continuato Guterres. "Non esiste una soluzione militare alla crisi, la soluzione deve essere politica", ha aggiunto, precisando che ha chiesto all'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura di "venire a New York il prima possibile per consultarci sul modo più efficace per accelerare il processo politico".
Russia: "Minata l'autorità del Consiglio di Sicurezza"
"L'attacco condotto da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Siria distrugge il sistema delle relazioni internazionali e rischia di destabilizzare tutta l'area", ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia all'Onu, Vasily Nebenzya, intervenendo al Consiglio di Sicurezza. "La Russia ha fatto tutto il possibile per evitare queste strategia destabilizzatrici ma nonostante questo gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ignorato gli appelli di tornare alla ragione".
Nebenzya ha condannato nei termini più forti "l'aggressione" degli Usa contro la Siria che "renderà ancora peggiore la catastrofe umanitaria", oltre a minare l'autorità del Consiglio di Sicurezza. "È il momento che gli Usa imparino che il codice internazionale di comportamento sull'uso della forza è regolato dalla carta delle Nazioni Unite", ha precisato.
La Russia ha chiesto un voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla sua bozza di risoluzione di condanna dei raid. Questo progetto di cinque paragrafi, che ha poche chance di raccogliere i nove voti necessari alla sua adozione, esprime una "grande inquietudine" di fronte "all'aggressione" contro uno Stato sovrano.
Ambasciatrice Usa Haley: "Il tempo delle parole è finito. Pronti ad intervenire di nuovo"
"Locked and loaded". Pronti ad usare la forza. Così si definiscono gli Stati Uniti se la Siria userà ancora armi chimiche. Lo spiega Nikky Haley, ambasciatore degli Usa all'Onu, riferendo il contenuto di una conversazione con il presidente Donald Trump dopo il raid compiuto in Siria con la collaborazione di Francia e Regno Unito. "Ho parlato stamane con il presidente. Ha detto che se il regime siriano usa questo gas velenoso ancora una volta, gli Stati Uniti sono pronti ad usare la forza", dice intervenendo al Consiglio di Sicurezza.
"Il tempo per le parole è finito. Abbiamo avuto 5 meeting del Consiglio sulla Siria in questa settimana". L'azione "non è una vendetta, né una punizione, né per una simbolica dimostrazione di forza. Abbiamo agito per scoraggiare il futuro uso di armi chimiche", aggiunge.
"Abbiamo dato alla diplomazia chance dopo chance. I nostri sforzi risalgono al 2013. La Siria si è impegnata a rispettare la convenzione sulle armi chimiche. Ma come abbiamo visto dallo scorso anno, questo non è successo", aggiunge. "Il regime siriano, con il ripetuto ricorso alle armi chimiche, ci ha spinto ad agire. Il raid di ieri è un messaggio chiarissimo: gli Stati Uniti non consentiranno al regime di Assad di usare le armi chimiche".
Haley ha parlato di una "campagna di disinformazione" della Russia: "Ma le foto dei bambini morti non sono fake news".
Ambasciatrice britannica: intervento "giusto e legale"
L'ambasciatrice britannica presso l'Onu ha difeso l'intervento militare congiunto di questa notte in Siria dicendo che è "giusto e legale" attaccare per alleviare la sofferenza umanitaria.
"Il Regno Unito ritiene che sia giusto e legale intraprendere una azione militare con i nostri più stretti alleati per alleviare ulteriori sofferenze umanitarie", ha detto Karen Pierce ai giornalisti prima della riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza. I raid effetuati da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia erano volti a "indebolire la capacità e la deterrenza dell'arsenale chimico del regime siriano", ha spiegato Pierce.
"Nessun altro gruppo" al di fuori del regime di Damasco "avrebbe potuto condurre questo attacco" chimico, ha detto l'ambasciatrice della Gran Bretagna. La diplomatica ha spiegato che, secondo le informazioni raccolte da Londra, l'attacco chimico a Duma è avvenuto tramite una 'bomba barile' (barrel bomb). E' stato inoltre avvistato un elicottero governativo alla vigilia dell'attacco stesso, e "le forze di opposizione non usano né bombe barile né elicotteri", ha sottolineato Pierce.