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POLITICA

Legge elettorale e Presidenza della Repubblica

Scontro sui tempi delle riforme, il Pd: "Italicum prima del Quirinale". Forza Italia non ci sta

Democratici e azzurri si scontrano sul calendario dei lavori del Parlamento. Fonti del Nazareno: "Nessuno faccia melina o andremo avanti da soli". Brunetta: "No a forzature, ricatti o scambi"

Il palazzo del Quirinale (Lapresse)
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Roma È scontro fra Pd e Forza Italia sul tema delle riforme. I democratici insistono per approvare l’Italicum prima dell’elezione del Presidente della Repubblica, mentre il partito guidato da Silvio Berlusconi vorrebbe chiudere prima la partita del Quirinale e poi occuparsi di legge elettorale e riforme costituzionali.

Il Pd: "Nessuno faccia melina" 
Per il Pd la questione della legge elettorale è “assolutamente stringente e urgente”, sottolineano fonti del Nazareno. "Se Forza Italia o altri hanno intenzione di andare per le lunghe o fare melina, deve essere chiaro - sottolineano le stesse fonti - che il Partito democratico andrà avanti lo stesso per cambiare la legge elettorale, forte dei numeri e della determinazione riformatrice di cui l'Italia ha bisogno".

Speranza: "Due piani da tenere ben distinti" 
Secondo il capogruppo del Pd, Roberto Speranza, “riforme e Presidenza della Repubblica sono su due piani da tenere ben distinti. Nessuno scambio e nessun ricatto può essere accettato”.

La replica di Brunetta: "No a ricatti" 
Il messaggio, lanciato su Twitter, ha ricevuto una pronta risposta dal presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta: "A Roberto Speranza. Riforme e Presidenza Repubblica sono facce stessa medaglia. No a forzature, ricatti o scambi", ha twittato l’esponente di FI. Poi, sempre con un tweet, ha aggiunto: "Melina a chi? Matteo Renzi ha bloccato la legge elettorale in Senato per 8 mesi. Perché tanta fretta adesso se si vota nel 2018?".
 
Votati i primi emendamenti dell'Italicum
La commissione Affari costituzionali del Senato ha intanto iniziato nel pomeriggio a votare i primi emendamenti dell'Italicum. La maggioranza dovrebbe però attendere la capigruppo di venerdì, subito dopo la Legge di Stabilità, per mandare il testo in Aula a dicembre o più probabilmente all’inizio di gennaio.
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