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ITALIA

Ddl Buona Scuola

Scuola, al via le votazioni in Aula. Renzi:" Prematuro parlare di precettazione"

160mila assunzioni in due anni, l'impegno del premier: "Impossibile fare subito le assunzioni, la scuola diventerebbe un ammortizzatore sociale". Al via alla Camera le prime votazioni, il voto finale previsto mercoledì. Non si placa lo scontro con i sindacati che hanno organizzato al Pantheon un'assemblea pubblica, invitati anche i parlamentari

(Ansa)
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"Dovevamo spiegare meglio la riforma della scuola, sono il primo a dirlo". Così il premier Renzi interviene a Radio Anch'io nel giorno in cui hanno avuto inizio in Aula le votazioni del disegno di legge (approvato in mattinata l'art.1). "Ho ricevuto 7417 lettere da professori, la mia impressione è che ascoltando ci sia un diverso atteggiamento da parte delle persone" e torna a difendere la riforma: "Per la prima volta ci sono più soldi per la scuola, certo vogliamo darli non in modo indiscriminato. Nessuno tocca gli stipendi di oggi ma se ci sono soldi in più, premiamo di più chi è stato più bravo".  Per quanto riguarda la precettazione sottolinea il premier  è "un tema abbastanza prematuro. Credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini". Sul nodo precari poi spiega: "Saranno 160 mila persone nei prossimi anni ad essere assunti. Centomila quest'anno e sessanta mila con i concorsi dei prossimi anni". Fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola "è impossibile. Non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché diventerebbe un grande ammortizzatore sociale per i precari". Il calendario dei lavori avrà un ritmo serrato: oggi le prime votazioni, poi sedute - anche notturne - fino a mercoledì quando è prevista la votazione finale. Il premier è intervenuto anche sul tema delle pensioni: "Restituiremo una parte di questi soldi. Stiamo studiando come fare a rispettare la sentenza e contemporaneamente l'esigenza di bilancio, sapendo che questi soldi purtroppo non andranno ai pensionati che prendono 700 euro al mese". 

La rottura con i sindacati
Non si placa, intanto, lo scontro tra governo e sindacati. Nel pomeriggio in piazza del Pantheon a Roma in programma un'assemblea pubblica dei sindacati, che hanno invitato anche i parlamentari a partecipare. Questo lo scenario che fa da sfondo alla discussione in Aula della riforma. All'invito delle organizzazioni sindacali - Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Fgu-Gilda Unams e Snals Confsal - hanno già risposto Sel e pure il deputato della minoranza Pd Stefano Fassina pronto a lasciare il partito in assenza di "radicali correzioni" al testo. Il 18 e il 19 le stesse sigle sindacali hanno organizzato a piazza di Monte Citorio, una sorta di "Speaker's Corner" in concomitanza con la fase finale della discussione della Buona Scuola e lanciato una petizione su change.org per chiedere il cambiamento del disegno di legge. 

Garante: "Blocco scrutini illegittimo"
"Il blocco degli scrutini è illegittimo" il Garante sugli scioperi Roberto Alasse interviene sul blocco paventato dai sindacati. "Prevalga il dialogo e la responsabilità" ha scritto Alesse in una nota auspicando che il ricorso allo strumento della precettazione "resti solo un'opzione teorica, perché, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici". 

Giannini: "Scuola non è periferia per il governo"
"Con il ddl di riforma della scuola, il governo vuole ricostituire una normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire" ha detto ieri nel suo intervento in Aula il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ha parlato anche di "rimuovere per sempre" il precariato. La scuola "non è periferia per il governo Renzi ma è centro della società" ha detto ancora il ministro. "Forse questo  ha scatenato il dibattito perché non si era abituati a ciò, se ne parlava tra addetti ai lavori. Ora, invece, è tema centrale della nostra riflessione".  Giannini ha poi rivendicato il "metodo innovativo" di "portare il dibattito nella società" attraverso la consultazione prima e la scelta di un disegno di legge poi. Quanto ai tempi, "né urgenza né emergenza, ma quella rapidità che serve alla società e di cui un governo responsabile deve farsi carico e che si coniuga con il dialogo costante, che continua anche in queste ore". 
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