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ITALIA

Il ddl in Aula alla Camera. Mercoledì il voto finale

Scuola, i sindacati ai parlamentari: "in piazza con noi". Il Garante: "Blocco scrutini illegittimo"

I sindacati hanno inviato una lettera a deputati e senatori invitandoli a un'assemblea pubblica per discutere della riforma della scuola. Il ministro Giannini: "Per il governo Renzi la scuola non è periferia". E sul precariato dice: "Va rimossso per sempre". Intanto il Garante degli scioperi avverte: "In caso di blocco scrutini scatta la precettazione"  

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Si è conclusa nell'Aula della Camera la discussione generale sulla riforma della scuola, non senza polemiche da parte delle opposizioni. L'esame in Aula riprenderà domani, con le prime votazioni sugli emendamenti. La conferenza dei capigruppo di ieri ha stabilito che il voto finale si terrà mercoledì 20, con inizio delle dichiarazioni di voto alle 11,30. "Con il ddl di riforma della scuola, il governo vuole ricostituire una normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire" ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ha parlato anche di "rimuovere per sempre" il precariato.

I sindacati ai parlamentari: "In piazza con noi"
Ma fuori dai Palazzi il fuoco delle proteste non è spento: i sindacati sono pronti a scendere in piazza e hanno inviato una lettera ai parlamentari invitandoli a un'assemblea pubblica per discutere della riforma della scuola. Appuntamento domani alle 16.30 in piazza del Pantheon a Roma. Lo rendono noto le strutture regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Fgu-Gilda Unams e Snals Confsal, che hanno organizzato l'iniziativa dal titolo: "Il mondo della scuola incontra parlamentari di Camera e Senato".

La relatrice, Maria Coscia (Pd): Ddl migliorato ma non cambia impianto" 
A Montecitorio, il dibattito è stato aperto dalla relatrice del provvedimento, Maria Coscia (Pd), che ha rivendicato l'"ascolto" del mondo della scuola e i "miglioramenti" apportati al testo in commissione Cultura, "senza però mettere in discussione l'impianto del ddl che vuole dare finalmente piena attuazione dell'autonomia scolastica".

Giannini: "Precariato va rimosso per sempre" 
Al termine è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ha seguito il dibattito dagli scranni del governo. "Il mondo della scuola non ammette né semplicismi né semplificazioni" ha detto, rivendicando al governo "il coraggio di analizzare la complessità" del mondo della scuola, "affrontarla, spiegarla e rispondere a questa complessità e alle aspettative che sottende". Tra queste, le aspirazioni di tanti precari. Un problema "caldo" affrontato - dice il ministro - "non con la fretta di chi vuole scansare il problema ma con l'urgenza di chi vuole rimuoverlo per sempre". Giannini ha fatto riferimento alle proteste delle ultime settimane: "Chi ha contestato il ddl Scuola con animosità, ha espresso la stessa passione di chi intende con questa norma presentare un nuovo progetto educativo e rendere la scuola italiana migliore". Quindi ha sottolineato che "dietro l'etichetta 'buona scuola' c'è una visione di un progetto educativo, che può essere condiviso o meno, ma c'e'".

Giannini: "Per il governo Renzi la scuola non è periferia"
La scuola "non è periferia per il governo Renzi ma è centro della società" ha detto inoltre il ministro nel suo intervento.  "Forse questo - ha aggiunto - ha scatenato il
dibattito perché non si era abituati a ciò, se ne parlava tra addetti ai lavori. Ora, invece, è tema centrale della nostra riflessione". 

Giannini ha poi rivendicato il "metodo innovativo" di "portare il dibattito nella società" attraverso la consultazione prima e la scelta di un disegno di legge poi. Quanto ai tempi, "né urgenza né emergenza, ma quella rapidità che serve alla società e di cui un governo responsabile deve farsi carico e che si coniuga con il dialogo costante, che continua anche in queste ore".

Garante scioperi: "In caso di blocco scrutini scatta precettazione"
Ma le polemiche non accennano a spegnersi: i sindacati giudicano "insufficienti" le modifiche al testo e annunciano azioni di protesta, non escluso il blocco degli scrutini. Una eventualità su cui è intervenuto il presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse: "Questo è il tempo della responsabilità. E' necessario trovare un punto di convergenza per evitare che le proteste assumano forme eclatanti, con azioni illegittime che danneggerebbero soprattutto gli studenti e le loro famiglie" ha detto Alesse. E ha avvertito che in caso di blocco degli scrutini, il ricorso alla precettazione "sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici".

Uil scuola: "Spostare l'attenzione sul blocco degli scrutini è fuorviante"
Intanto la Uil scuola resta sul piede di guerra: "Spostare l'attenzione sul blocco degli scrutini è fuorviante", "quel che serve ora sono risposte chiare e concrete. Sono queste le vere questioni all'ordine del giorno". Poi agguinge che se non arriveranno risposte, i sindacati, "in continuità con le azioni di protesta che si stanno svolgendo nelle scuole in queste ore, in tutta Italia, attueranno le legittime iniziative di pressione e di protesta nel rigoroso rispetto della legge, delle famiglie, degli studenti, anzi con il loro pieno coinvolgimento,iniziative che potrebbero anche riguardare gli scrutini finali".
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