MONDO
Idlib
Siria. Israele: attacco chimico ordinato da Assad. Ankara: le autopsie vittime provano l'uso dei gas
Del Ponte (Onu): è ora di fermare il massacro
Ankara: autopsie vittime provano l'uso dei gas
I risultati delle autopsie di 3 vittime dell'attacco di martedì a Idlib, morte dopo il ricovero in Turchia, provano l'uso di armi chimiche nel raid. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag. Agli esami effettuati nella provincia meridionale di Adana, secondo Anadolu, hanno partecipato su invito di Ankara anche esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità. Durante le autopsie, che sono state filmate, sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori esami da parte degli esperti turchi e internazionali. Secondo un rapporto preliminare del team di scienziati inviati da Ankara alla frontiera con la Siria per assistere i feriti, almeno uno degli agenti usati nell'attacco sarebbe gas cloro. I risultati, frutto di test effettuati su una trentina di feriti, sono già stati inviati ieri al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Durante le autopsie, che sono state filmate, sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori esami da parte degli esperti turchi e internazionali. Secondo un rapporto preliminare del team di scienziati inviati da Ankara alla frontiera con la Siria per assistere i feriti, almeno uno degli agenti usati nell'attacco sarebbe gas cloro. I risultati, frutto di test effettuati su una trentina di feriti, sono già stati inviati ieri al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Del Ponte (Onu), è ora di fermare il massacro
"Basta piangere sui bambini morti in Siria, ne sono morti già tanti e altrettanti continueranno a morire. Facciamo in modo che non accada più". Così, intervistata da Repubblica, Carla Del Ponte, procuratrice svizzera da 7 anni parte della commissione Onu che indaga sui crimini contro l'umanità in Siria. "In Siria i bambini vengono uccisi continuamente. Non ci sono crimini di guerra che vengono commessi senza avere bambini come vittime. In più vengono uccisi i bambini combattenti, altri perdono la vita cercando di scappare dalla guerra. È una tragedia incredibile, che non si è mai vista prima. L'episodio di Khan Shaykhun è particolarmente crudele perché è stata bombardata una città, in particolare ospedali e immobili dove stavano solo civili". "Abbiamo investigatori ad Amman, a Beirut, in Turchia al confine con la Siria. I contatti con i sopravvissuti sono stati immediati. Abbiamo testimoni che parlano di un bombardamento aereo e abbiamo già la certezza che si trattava di un'arma chimica per le condizioni in cui erano i feriti. Siccome il Paese non è lontano dalla Turchia abbiamo già avuto contatti diretti con le vittime". "Abbiamo potuto recuperare dei campioni dei vestiti per farli analizzare e sapremo con esattezza che tipo di gas era". "Sono sei anni che chiediamo giustizia per le vittime e non succede mai niente, non c'è un tribunale, non c'è un procuratore in Siria, c'è la totale impunità. Quello che continua ad accadere è uno scandalo, una vergogna mondiale".