MONDO
La ritirata dello stato islamico
Siria. Le forze curde conquistano Manbij, roccaforte Isis, dopo 3 mesi di combattimenti
Liberati i 2000 ostaggi civili che arano stati portati via per essere usati come scudi umani
Non è quindi ancora del tutto chiara la situazione a Manbij, strategica città nel Nord della Siria che si trova sull'arteria stradale unica via di rifornimento a Raqqa, capitale siriana del califfato nero, dalla Turchia. Dopo la notizia data della liberazione data dall'emittente del Qatar, le Forze democratiche siriane (SDS), un'alleanza arabo-curda dominata dalle unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg), hanno postato sulla loro pagina Facebook, la precisazione: "Shirvan Darwish, portavoce del Consiglio militare di Manbij smentisce le voci della completa liberazione della città afferma che queste sono prive di fondamento e gli scontri sono ancora in corso con i terroristi".
Liberati i 2000 ostaggi
Sono stati liberati i 2000 ostaggi civili che i jihadisti avevano catturato durante la loro ritirata dalla città per essere usati come scudi umani. I miliziani si erano quindi diretti verso la città di Jarablous, una roccaforte dell'Isis nella provincia di Aleppo, situata a una quarantina di chilometri a nord di Manbij, verso la frontiera turca.
Quasi 2000 morti in 3 mesi di scontri per conquistare Manbij
Intanto, le forze dell'alleanza curdo-araba continuano a rastrellare il quartiere di al-Sirb, l'ultima sacca di resistenza degli jihadisti. Manbij era uno dei bastioni dell'Isis sulla rotta dei rifornimenti tra la Turchia e Raqqa. L'assalto via terra, sostenuto dai bombardamenti della coalizione internazionale, è iniziato alla fine di maggio, ma l'offensiva è stata rallentata dalla dura risposta dei combattenti del Califfato, che hanno usato mine e kamikaze per fermare l'avanzata. La scorsa settimana le forze curdo-arabe hanno lanciato l'ultimo assalto che ha permesso di liberare il 90% della città. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, la battaglia per Manbij e' costata la vita a 437 civili, tra cui 105 bambini, 299 combattenti Sdf e 1.019 jihadisti.