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MONDO

L'assedio di Aleppo

Siria. Ripresi i combattimenti ad Aleppo dopo la fine della tregua decretata dalla Russia

Save the Children denuncia la morte di almeno 136 bambini per i bombardamenti nell'asedio di Aleppo. Carri armati turchi entrano in territorio siriano

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Violenti combattimenti fra le forze di Damasco e i ribelli sono scoppiati ad Aleppo poco dopo la fine della tregua decretata dalla Russia. Lo afferma l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Colpi di artiglieria e violenti scontri sono stati segnalati in diversi quartieri lungo la linea del fronte di questa città divisa dal 2012 in zone controllate dal regime del presidente Bashar al Assad ad Ovest e quartieri controllati dai ribelli ad Est, ha precisato l'Osdh che dispone di una vasta rete di informatori sul campo in Siria. 

Save the Children denuncia la morte di almeno 136 bambini a causa dei bombardamenti su Aleppo
La campagna aerea siro-russa su Aleppo, in cui sono state usate le bombe a grappolo (vietate dal 1 agosto 2010), ha ucciso almeno 136 bambini e ha causato il ferimento di altri 397 in un mese. E' quanto sostiene la ong Save the Children citando i dati dei medici di Aleppo raccolti dal 'Violation Documentation Centre', l'organizzazione nata nel
2011 (con l'inizio del conflitto in Siria) che documenta ogni tipo di violazione dei diritti umani.
Sarebbero 137 le bombe a grappolo (ordigni sganciati da aerei che, giunti ad una altezza prestabilita dal suolo, si
aprono liberano centinaia di sub-ordigni, che possono esplodere subito all'impatto con il terreno o, come mine, quando vengono urtati anche mesi ed anni dopo) sganciate in questo ultimo mese, pari al 791% in piu rispetto alla media dei precedenti 8 mesi del 2016. Bombe a grappolo che secondo il britannico Indipendent sono state sganciate solo dai jet siriani e russi. 

I carri armati turchi avanzano nel Nord della Siria attaccando sia l'Isis che i curdi dell'Ypg
Torna a salire la tensione fra la Siria e la Turchia, con Damasco che denuncia oggi l'ingresso per la seconda volta in due mesi di carri armati turchi sul proprio territorio e minaccia di reagire "con ogni mezzo a disposizione". Tutto ciò mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan annuncia che le forze di Ankara allargheranno le proprie operazioni nel nord della Siria per combattere "il terrorismo". cioe' l'Isis ma anche le milizie curde alleate degli Stati Uniti.
 
L'ingresso di carri armati turchi in territorio siriano, secondo l'alto comando delle forze armate di Damasco, è avvenuto nel nord della provincia di Aleppo, dove si affrontano formazioni ribelli filo turche, l'Isis e le cosiddette Forze Democratiche Siriane (SDF) a maggioranza curda, sostenute dagli Stati Uniti. Un comandante delle Sdf, Ahmad Araj, ha confermato all'agenzia Ap che i carri armati hanno varcato il confine vicino alla città di Marea.  Quasi contemporaneamente, il presidente Erdogan annunciava che le forze di Ankara avrebbero allargato le loro operazioni per entrare in città come al Bab e Manbij, e in futuro partecipare anche ad un'offensiva per strappare Raqqa all'Isis.
"Dobbiamo preparare un'area libera dal terrorismo", ha affermato Erdogan, riferendosi sia allo stato islamico sia alle forze curde dell'Ypg, legate al Pkk turco, che vuole l'indipendenza delle regioni curde della turchia. questa settimana l'aviazione turca ha bombardato a più riprese postazioni delle milizie curde a nord di Aleppo.
 
Ogni presenza di forze turche in siria, hanno avvertito i vertici militari siriani, sarà considerata come "un'occupazione" e verrà affrontata con tutti i mezzi a disposizione. La dirigenza di Ankara, aggiunge il comando delle forze armate, sarà responsabile per "le pericolose conseguenze" delle sue decisioni. 
 
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