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MONDO

Obama invia altri 350 soldati a Baghdad

Siria, il boia della Jihad è tornato: l'Isis decapita un altro reporter Usa

Un video di oltre 3 minuti intitolo "Un secondo messaggio all'America". Oltre a rivendicare la decapitazione dell'ostaggio statunitense lo Stato Islamico minaccia di uccidere un terzo ostaggio, l'inglese David Cawthorne Haines. Il premier Renzi: "Atto raccapricciante"

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Il video che mostra la decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff da parte dei jihadisti dello Stato islamico è autentico. Lo conferma il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Caitlin Hayden. Intitolato "Un secondo messaggio all'America", è stato diffuso due settimane dopo la pubblicazione del filmato della decapitazione di un altro giornalista americano, James Foley. Il 31enne Sotloff, originario della Florida, lavorava come reporter freelance per le riviste Time a Foreign Policy. Era scomparso in Siria ad agosto del 2013. Nel video diffuso ieri un militante con il volto coperto avverte il presidente Usa Barack Obama che altri ostaggi occidentali saranno uccisi se Washington continuerà i raid aerei contro lo Stato islamico in Iraq.

Obama invia altri 350 soldati a Baghdad
Il presidente Obama ha autorizzato l'invio di altri 350 militari in Iraq per proteggere l'ambasciata Usa a Baghdad e le strutture di supporto. Lo ha precisato in una nota il portavoce del Pentagono, John Kirby, sottolineando come salgono così a circa 820 i militari americani in Iraq. Le ulteriori forze dispiegate a Baghdad, che provengono dal Comando centrale Usa, non avranno ruolo di combattimento. Intanto la Casa Bianca ha annunciato che Obama si consulterà con gli alleati della Nato su ulteriori azioni contro l'Isis e per lo sviluppo di una ampia coalizione internazionale per l'attuazione di una completa strategia nella lotta all'Isis. 

La minaccia agli Usa
Sotloff era già stato mostrato al termine del video della decapitazione di James Foley, il giornalista statunitense ucciso dai jihadisti dello Stato Islamico nelle scorse settimane. L'Is aveva minacciato gli Usa, dichiarando che sarebbe stato il prossimo ostaggio a morire se non fossero cessati i raid sul nord dell'Iraq. I suoi familiari avevano aperto una petizione sul sito della Casa Bianca chiedendo al presidente di salvare la vita al figlio e proprio una settimana fa la madre di Sotloff aveva lanciato un appello all'Is per la sua liberazione.  

Il contenuto del video
Nel video, che secondo la Cnn potrebbe essere stato girato domenica 31 agosto, Steven Sotloff appare con indosso una tuta arancione. Accanto a lui c'è il boia: sembrerebbe trattarsi di "John il britannico", lo stesso uomo presente nel video in cui il 19 agosto venne mostrata la macabra decapitazione di James Foley. Il filmato ha il titolo "Un secondo messaggio all'America" e sullo sfondo c'è un panorama siriano. Oltre a rivendicare la decapitazione dell'ostaggio americano, l'Is minaccia anche di uccidere un ostaggio britannico che è nelle sue mani, David Cawthorne Haines. 

Il boia: "Sono tornato, Obama"
"Sono tornato Obama, sono tornato per la tua politica estera arrogante verso lo Stato Islamico", afferma con forte accento inglese il boia nel video. Sotloff, come Foley, nel filmato accusa l'amministrazione Obama della sua morte: "Sto pagando il prezzo" dei raid aerei contro l'Is in Iraq. Poi l'avvertimento agli alleati dell'America: "Prendiamo questa opportunità per avvertire i governi che entrano nella malvagia alleanza con l'America contro lo Stato Islamico: si tirino indietro e lascino il nostro popolo in pace". 

Fonti Usa: video probabilmente autentico
Secondo fonti dell'intelligence Usa citate dal New York Times, il filmato sarebbe autentico. La Casa Bianca non ha però ancora confermato la decapitazione di Steven Sotloff. Il portavoce Josh Earnest, spiegando che l'autenticità del video sarà valutata, ha dichiarato: "I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno prima di tutto a Sotloff e alla sua famiglia e a coloro che lavoravano con lui". Earnest ha inoltre aggiunto che gli Stati Uniti hanno dedicato "quantità significative di tempo e risorse significative" nel tentativo di salvargli la vita.

Renzi: "Atto raccapricciante"
Immediate le reazioni a livello internazionale. Il premier italiano Matteo Renzi, nella sua qualità di presidente di turno dell'Unione Europea, ha espresso profondo sdegno e massima determinazione nella lotta contro la minaccia del fanatismo. "Di fronte a un atto tanto raccapricciante, ci è sempre più chiaro quale sia la frontiera, quella della democrazia contro la barbarie". "E' disgustoso e spregevole", ha commentato invece il premier britannico David Cameron.
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