MONDO
Ieri l'inizio della tregua
Siria, la fragile tregua. Raid aerei nelle province di Aleppo e Hama
Aerei da guerra, di provenienza sconosciuta, hanno bombardato zone del nord e dell'ovest della provincia di Aleppo e del sud nella regione centrale di Hama, nel secondo giorno di cessazione delle ostilità. Russia: nove violazioni in 24 ore ma la tregua regge. Comando Usa: i principali attori della crisi siriana stanno aderendo al cessate il fuoco
I raid hanno avuto come obiettivi le località di Dara Aza, Qabtn al Jabal, Hreitan e Andan, ad Aleppo; mentre ad Hama hanno attaccato il villaggio di Hirbnafsa. In queste zone è presente il Fronte al-Nusra, la 'filiale' siriana di al-Qaeda, ma anche fazioni di tendenza islamica e le brigate dell'Esercito Libero Siriano. Sotto le bombe a Qabtan al Jabal è morto un giovane.
Nei dintorni di Hirbnafsa, ci sono stati anche scontri tra le forze lealiste e i gruppi armati islamici, in cui l'esercito sta impiegando l'artiglieria. Le autorità combattono anche contro l'Isis nel villagio di al-Tiba. Obiettivo dei bombardamenti anche Raqqa, roccaforte principale dell'Isis in Siria, attaccata anch'essa dai caccia. Tanto l'Isis che il Fronte al Nusra sono esclusi dall'accordo di cessate il fuoco, raggiunto da Russia e Usa, e accettato dal governo e dalla principale alleanza dell'opposizione siriana. L'accordo riguarda infatti solo le zone di combattimento tra le
forze del regime (appoggiate dall'aviazione russa) e i ribelli siriani. Ma i gruppi jihadisti dell'Isis e del Fronte al-Nusra che rimangono esclusi controllano oltre il 50% del territorio siriano ( la cartina).
Isis attacca città curda, 10 morti
Almeno dieci civili sono morti, nel corso di un'offensiva dell'Isis contro la città siriana di Tel Abiad, alla frontiera con la Turchia e controllata dalle forze curdo-siriane.
Russia: tregua violata nove volte ma regge. Curdi: Turchia prima a violare cessate il fuoco
La fragile tregua è stata violata 9 volte nelle passate 24 ore, ma sembra tenere. Lo riferisce il generale russo Serghei Kuralenko, capo del Centro di coordinamento di Mosca in Siria, citato dalle agenzie russe. Secondo l'ufficiale russo, due persone sono morte in un attacco su Damasco lanciato da un'area controllata dai ribelli. "Sei aree residenziali della capitale sono state attaccate (Karaj, Abasin, Asiya, Jobar, Mamunia e Maysaloun) a colpi di mortaio tra le 6:25 e le 11:30 di sabato 27. Otto persone sono rimaste ferite. In tutto ci sono state anche 20 esplosioni di mine. Gli attacchi sono stati lanciati dalle aree di Jobar e Guta Orientale, controllate dai ribelli moderati", ha aggiunto. Il capo della missione curdo-siriana a Mosca, Rodi Osman ha denunciato che le truppe turche hanno bombardato città sotto il controllo curdo in Siria e sono state le prime a violare la tregua. Le sue truppe hanno colpito le città di Tell Abyad e Uslub", ha aggiunto Osman.
Ryad accusa Damasco e Russia di non rispettare la tregua
E se Mosca accusa i ribelli siriani, l'Arabia Saudita punta il dito contro il regime siriano e il suo alleato russo per aver violato il cessate il fuoco. "Violazioni si sono verificate da parte russa e siriana", ha attaccato il ministro degli Esteri saudita Adel Jubeir.
Papa Francesco: tregua apra la strada alla pace tanto attesa
"Ho accolto con speranza la notizia circa la cessazione delle ostilità in Siria". così Papa Francesco dopo l'Angelus invitando tutti "a pregare affinchè questo spiraglio possa dare sollievo alla popolazione sofferente e apra la strada al dialogo e alla pace tanto desiderata".
Netanyahu: bene tregua, ma no a terrore sul Golan
Il premier Benyamin Netanyahu ha accolto con favore la tregua in Siria ma ogni futuro accordo, afferma, deve tenere conto delle "'linee rosse' israeliane". "Va chiarito - ha spiegato durante la riunione di governo a Gerusalemme - che ogni futura intesa in Siria dovrà includere lo stop dell'aggressione iraniana contro Israele dalla Siria". "Non tollereremo un secondo fronte terroristico sul Golan. Le linee rosse indicate da Israele restano tali".
Ong: 180 morti in primo giorno di tregua
Nella prima giornata di tregua sono morte più di 180. Oltre la metà delle vittime sono dovute ad attacchi dei jihadisti dello Stato Islamico nel nord del Paese. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Nell'assalto dell'Isis alla città di confine di Tel Abyad controllata dai curdi e nei villaggi vicini sono rimasti uccisi 70 jihadisti, 20 combattenti curdi e 10 civili. In altre parti del Paese altri 25 civili sono rimasti uccisi a causa di colpi di artiglieria o durante scontri armati.
De Mistura: situazione rassicurante
Ieri la tregua aveva retto, nonostante violazioni come l'esplosione di un'autobomba nella provincia di Hama e la caduta di una decina di proietti di mortaio vicino la piazza degli Abassidi, nella parte orientale di Damasco, una zona, vicino al quartiere di Jobur, dove si scontrano da tre anni soldati e ribelli. L'opposizione aveva documentato elicotteri dell'esercito che avevano lanciato bombe-barile cariche di esplosivo contro un quartiere della città di Aleppo. L'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ieri sera aveva parlato di situazione "decisamente rassicurante". "La prima notte e la prima giornata hanno dato certamente l'impressione che tutti sono seri nel loro impegno di continuare con la cessazione delle ostilità". Gli incidenti segnalati, secondo le Nazioni Unite, sono stati "disinnescati"; tuttavia, ha aggiunto la fonte, "occorre attendere domenica e lunedì" per dare una valutazione". I centri di controllo per monitorare la tregua sono stati creati a Washington, Mosca, Latakia (in
Siria), Amman e Ginevra.
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