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ITALIA

39 operazioni in mare

Soccorsi più di seimila migranti in 24 ore nel Canale di Sicilia, recuperati 9 cadaveri

Decine di imbarcazioni cariche di profughi hanno approfittato delle migliorate condizioni meteorologiche per tentare la traversata dalle coste nordafricane. I migranti erano a bordo di 32 gommoni, cinque barconi e due zattere 

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Ha superato quota seimila il numero di migranti soccorsi nelle ultime 24 ore nel Canale di Sicilia, mentre si celebrava la Giornata nazionale della memoria e dell'accoglienza, istituita dopo il tragico naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa (368 i morti accertati) .

Sono 6.055 i profughi a bordo di 39 tra barconi, gommoni e zattere tratti in salvo dalle navi della Guardia Costiera, della Marina Militare e di organizzazioni non governative. 

9 cadaveri, sette su uno stesso barcone
In particolare, nove cadaveri di migranti sono stati recuperati dai soccorritori. Sette vittime erano su uno stesso barcone, una su un'altra imbarcazione, mentre un'altra persona, recuperata in gravi condizioni, è morta mentre veniva trasportata verso la terraferma con un'unità navale della Guardia Costiera.

Il picco delle traversate legato al meteo favorevole
A provocare il picco di "traffico" di imbarcazioni dalle coste nordafricane sono state le condizioni meteorologiche favorevoli dopo diversi giorni di maltempo. 

La stessa Guardia Costiera ha curato l'evacuazione medica, attraverso una motovedetta veloce classe 300, di tre donne e un bambino in gravi condizioni. 

Tra i 39 natanti soccorsi, un barcone con 720 migranti raggiunto questa mattina al largo della Libia, a Nord Ovest di Tripoli, dalla Aquarius, nave di Sos Mediterranee che opera in partenariato con Msf. Si tratta di 529 uomini e 191 donne (di cui 118 viaggiano da sole e 10 sono incinte), 198 minorenni, 178 i non accompagnati, 9 sono bambini sotto i 5 anni. Provengono in larghissima parte (683) dall'Eritrea, ma anche dalla Somalia, Etiopia, Chad, Palestina, Egitto, Nord e Sud Sudan.

Tutti gli interventi sono coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: vi hanno partecipato navi della stessa Guardia Costiera, della Marina Militare italiana e di organizzazioni non governative.
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