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Stretta dell'Ue su export vaccini: via libera se c'è reciprocità e proporzionalità
Presentata oggi una revisione del meccanismo di autorizzazione all'export dei vaccini, in difesa dell'approvvigionamento all'interno dell'Unione. Johnson a UE: blocco export sarebbe boomerang
Le domande saranno valutate caso per caso, ma l'obiettivo è che le richieste di export non costituiscano una minaccia per la sicurezza dell'approvvigionamento dei vaccini per i 27 paesi dell'Ue. L'iniziativa revoca l'esenzione per 17 paesi, mentre i 92 paesi a basso e medio reddito del Covax restano esclusi dal campo di applicazione dello strumento.
Le aziende dell'Unione "hanno esportato grandi quantità di prodotti coperti dal meccanismo di autorizzazione all'esportazione verso paesi che hanno una grande capacità propria di produzione, mentre tali paesi limitano le proprie esportazioni verso l'Unione per legge o tramite accordi contrattuali o di altro tipo conclusi con i produttori di vaccini stabiliti nel loro territorio. Questo squilibrio porta a carenze di approvvigionamento all'interno dell'Unione", si legge nel regolamento appena approvato.
"Inoltre - si spiega - i produttori dell'Unione hanno esportato grandi quantità" di dosi verso alcuni "paesi privi di capacità di produzione, ma che hanno un tasso di vaccinazione più elevato rispetto all'Unione o dove la situazione epidemiologica è meno grave che nell'Ue. Le esportazioni verso questi paesi possono quindi minacciare la sicurezza dell'approvvigionamento all'interno dell'Unione".
"Gli Stati membri dovrebbero rifiutare di conseguenza le autorizzazioni di esportazione" e "anche la Commissione prendere in considerazione questi elementi aggiuntivi" per le sue valutazioni.
Dombrovskis: da noi a Gb 10 milioni di dosi, da loro zero
Le decisioni per l'autorizzazione all'export delle dosi non saranno automatiche e "non saranno stabilite da algoritmi, ma si tratterà di decisioni caso per caso". Così il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis presentando la revisione del meccanismo di autorizzazione all'export dei vaccini.
Il vicepresidente della Commissione ha sottolineato le "forti inadempienze" di AstraZeneca nella distribuzione dei vaccini nell'Unione Europea: "di 120 milioni di dosi" che avrebbe dovuto consegnare nel primo trimestre secondo il contratto, ha tagliato a "30 milioni ma non è nemmeno vicino a questa cifra", ha evidenziato.
"L'Unione Europea ha esportato nel Regno Unito 10,9 milioni di dosi" di vaccini da fine febbraio. Dal Regno Unito all'Ue ne sono arrivate zero. Quando si parla di solidarietà, occorre discutere "di reciprocità e proporzionalità". Così Dombrovskis risponde a una domanda sulle nuove norme introdotte nel meccanismo di autorizzazione all'esportazione dei sieri.
Von der Leyen: strada dell'export corra in doppia direzione
"L'Ue è l'unico grande produttore dell'Ocse che continua a esportare vaccini su larga scala in dozzine di paesi. Ma le strade devono correre a doppio senso. Questo è il motivo per cui la Commissione Europea introdurrà i principi di reciprocità e proporzionalità nel meccanismo di autorizzazione esistente dell'Unione. Dobbiamo garantire consegne tempestive e sufficienti di vaccini ai cittadini dell'Unione. Ogni giorno conta". Così la presidente dell'esecutivo comunitario Ursula Von der Leyen commenta l'iniziativa in una nota.
Ue, assieme agli Usa per rafforzare fornitura di vaccini
"Sono lieta di accogliere il segretario di Stato Usa Antony Blinken qui a Bruxelles. Gli Usa sono un valido ed importante partner per l'Ue, vogliamo creare un'agenda globale Ue-Usa e la vostra presenza qui è un chiaro segnale che condividiamo le stesse ambizioni. La nostra immediata priorità è affrontare la pandemia da Covid-19". Così la presidente della Commissione europea nel punto stampa con Blinken. "Non vedo l'ora di impegnarmi con te,Tony, per rafforzare la catena di fornitura globale per i vaccini", ha aggiunto.
Johnson a Ue: blocco export sarebbe boomerang
"Faccio solo gentilmente notare a chiunque stia considerando un blocco sull'esportazione" dei vaccini anti Covid, "o un'interruzione della catena delle forniture, che le aziende osservano queste azioni e traggono le conclusioni" del caso. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson interpellato durante un'audizione in commissione parlamentare sulle minacce dell'Ue in materia di vaccini.
Le conclusioni delle aziende farmaceutiche, ha proseguito Johnson,sarebbero quelle di domandarsi se fare o meno "investimenti in quei Paesi che impongano blocchi arbitrari".