MONDO
Alle urne i ragazzi nati dopo la fine dell'apartheid
Sud Africa al voto, le prime elezioni senza Mandela
Più di 25 milioni gli aventi diritto. Secondo i sondaggi, è in netto vantaggio l'African National Congress del presidente Zuma, nonostante le polemiche che lo hanno riguardato negli ultimi mesi
Pretoria (Sud Africa)
Sono le prime elezioni senza Nelson Mandela ed è la prima volta che alle urne si presenteranno i cosiddetti “born free”, i nati liberi, la generazione che non ha conosciuto l’apartheid. Si sono aperte alle 7 le urne in Sud Africa e l’attenzione è tutta sui giovani, anche se il risultato sembra scontato, con i sondaggi che assegnano un’ampia maggioranza all’African National Congress del 72enne presidente usecente Jacob Zuma.
Polemiche sul presidente
La consultazione coinvolgerà più di 25 milioni di elettori, il 10% dei quali nuovi iscritti. Si vota con il proporzionale puro, senza preferenze. Le elezioni sono politiche, poi il Parlamento (400 i seggi in palio) il 21 maggio deciderà il nome del nuovo presidente. Jacob Zuma conta su un secondo mandato quinquennale, anche se la sua popolarità negli ultimi tempi è calata. Il presidente è stato al centro di una serie di polemiche ed è stato accusato di aver utilizzato indebitamente 23 milioni di dollari di fondi statali per interventi nella sua abitazione privata di Nkandla, tra i quali la costruzione di una piscina e di un pollaio.
Anc in netto vantaggio nei sondaggi
Le accuse a Zuma, la disoccupazione e la difficile risalita dopo la crisi economica iniziate nel 2009, oltre alle riforme promesse e mai decollate, sembrano non aver intaccato la fiducia nell’Anc. I sondaggi condotti negli ultimi due mesi assegnano al partito al governo circa il 65% dei voti, poco al di sotto del 65,9% raccolto nel 2009. Il rivale principale, la Democratic Alliance guidata da Helen Zille, alle elezioni precedenti si era fermato al 16,7% dei consensi e anche questa volta non sembra in grado di impensierirlo. Dall'esterma sinistra arrivano invece le critiche al sistema dell'Economic Freedom Fighters. Il leader del movimento, Julius Malema, è stato espulso dall'Anc e prende come riferimento il venezuelano Hugo Chavez. Tra i suoi obiettivi ci sono anche la nazionalizzazione delle banche e delle miniere. Secondo i sondaggi potrebbe raccogliere tra il 4 e il 5 per cento dei voti.
Gli elettori sono chiamati anche a rinnovare le nove province.
Polemiche sul presidente
La consultazione coinvolgerà più di 25 milioni di elettori, il 10% dei quali nuovi iscritti. Si vota con il proporzionale puro, senza preferenze. Le elezioni sono politiche, poi il Parlamento (400 i seggi in palio) il 21 maggio deciderà il nome del nuovo presidente. Jacob Zuma conta su un secondo mandato quinquennale, anche se la sua popolarità negli ultimi tempi è calata. Il presidente è stato al centro di una serie di polemiche ed è stato accusato di aver utilizzato indebitamente 23 milioni di dollari di fondi statali per interventi nella sua abitazione privata di Nkandla, tra i quali la costruzione di una piscina e di un pollaio.
Anc in netto vantaggio nei sondaggi
Le accuse a Zuma, la disoccupazione e la difficile risalita dopo la crisi economica iniziate nel 2009, oltre alle riforme promesse e mai decollate, sembrano non aver intaccato la fiducia nell’Anc. I sondaggi condotti negli ultimi due mesi assegnano al partito al governo circa il 65% dei voti, poco al di sotto del 65,9% raccolto nel 2009. Il rivale principale, la Democratic Alliance guidata da Helen Zille, alle elezioni precedenti si era fermato al 16,7% dei consensi e anche questa volta non sembra in grado di impensierirlo. Dall'esterma sinistra arrivano invece le critiche al sistema dell'Economic Freedom Fighters. Il leader del movimento, Julius Malema, è stato espulso dall'Anc e prende come riferimento il venezuelano Hugo Chavez. Tra i suoi obiettivi ci sono anche la nazionalizzazione delle banche e delle miniere. Secondo i sondaggi potrebbe raccogliere tra il 4 e il 5 per cento dei voti.
Gli elettori sono chiamati anche a rinnovare le nove province.