MONDO
Il vertice a Helsinki
Sul Russiagate Trump si schiera con Putin: è bufera negli Usa
Sdegno bipartisan per l'implicita demolizione del lavoro dell'intelligence Usa da parte del presidente
Nell'atteso faccia a faccia di Helsinki, durato oltre due ore nella cornice della Sala gotica del palazzo presidenziale finlandese, i presidenti di Russia e Usa hanno toccato un'ampia gamma di temi. Ma è sul Russiagate che si è concentrata l'attenzione nella conferenza stampa congiunta fiume.
Le domande dei giornalisti si sono susseguite a raffica, e i due non si sono sottratti. "Il presidente Trump ha sollevato la questione dell'interferenza russa nelle elezioni. Ripeto quanto ho già detto in tante occasioni: la Russia non ha mai interferito né mai interferirà negli affari interni americani e quindi nelle elezioni", ha introdotto l'argomento il leader del Cremlino. La parola è passata quindi a Trump: "Il presidente Putin dice che non è stata la Russia. Non vedo alcuna ragione per cui dovrebbe esserlo", ha risposto a chi gli chiedeva se credesse alle sue agenzie di intelligence o al presidente russo. Non solo, il repubblicano è andato oltre: l'indagine sul Russiagate "ha fatto disastri per i rapporti" fra Usa e Russia ed è una "vergogna che ci sia un'inchiesta del genere" perché è una "farsa", ha detto. Per le presidenziali Usa c'è stata una "battaglia onesta, ho battuto con facilità Hillary Clinton e la batterei di nuovo" e "non c'è stata nessuna collusione", ha rivendicato ancora.
Le reazioni negli Usa
Mondo politico sotto shock negli Usa per la posizione presidenziale, sia fra i dem, sia fra i repubblicani. Trump dovrebbe realizzare che "la Russia non è nostro alleato", ha tuonato il numero uno dei repubblicani al Congresso, lo speaker della Camera Paul Ryan. Mentre il senatore John McCain ha parlato di "una delle performance più vergognose di un presidente americano che si ricordino". Stoccata indignata anche dai democratici: "Per il presidente degli Stati Uniti, schierarsi a fianco del presidente Putin contro le autorità americane, i funzionari della difesa americani e le agenzie di intelligence americane è sconsiderato, pericoloso e debole", ha twittato il capo dell'opposizione democratica al Senato, Chuck Schumer. Prima che il direttore dell'intelligence nazionale Usa, Dan Coats, ribadisse che le conclusioni sono "chiare" e l'ingerenza di Mosca ci fu.
Il Russiagate
Putin, lei voleva che Trump vincesse? "Sì, perché parlava di normalizzazione delle relazioni Russia-Usa", ha risposto il leader del Cremlino senza esitazione. Nel 2016 le agenzie di intelligence Usa conclusero che la Russia era dietro uno sforzo di grandi proporzioni per sfavorire Hillary Clinton, con una campagna di cyber-attacchi e fake news diffuse sui social network. Sugli eventuali legami dello staff di Trump con la Russia indaga il superprocuratore per il Russiagate Robert Mueller e l'inchiesta è risalita agli onori delle cronache qualche giorno fa per l'incriminazione di 12 funzionari dell'intelligence russa. "Possiamo permettere a rappresentanti americani di venire a interrogarli in Russia, ma in quel caso dovrebbero farci interrogare gli agenti che pensiamo siano coinvolti in attività illegali in territorio russo", ha detto Putin.